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Draghi: “Europa meno libera e più povera senza il Debito Comune”. L’affondo al Parlamento europeo

di Paolo cagnoni

Mario Draghi oggi a Strasburgo ha lanciato un forte appello al Parlamento europeo, esprimendo tutta la sua preoccupazione per ciò che attende il nostro continente nei prossimi anni. Durante la presentazione del suo report sulla competitività, Draghi ha infatti esordito ricordando come “siamo tutti in ansia per il futuro dell’Europa. La mia preoccupazione non è che ci troveremo improvvisamente poveri e sottomessi agli altri, ma che col tempo diventeremo inesorabilmente un posto meno prospero, meno equo, meno sicuro e che, di conseguenza, saremo meno liberi di scegliere il nostro destino”.

Nel suo discorso, l’ex Premier ha parlato principalmente di gestione economica, con particolare riferimento alla sua convinzione che un Debito Comune Europeo sia ormai indispensabile. E poi della necessità di rafforzare le difese militari continentali. Non ultimo, il tema del Green Deal, visto sia come un’opportunità, sia come un rischio se le politiche non saranno ben coordinate.

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IL DEBITO COMUNE EUROPEO

Un punto centrale del suo discorso è stato il richiamo alla necessità di dare vita a un grande cambiamento nella gestione dell’economia, introducendo il Debito Comune Europeo. Draghi è stato irremovibile su questa proposta. “Opporsi all’istituzione di un debito comune“, ha infatti affermato, “è opporsi a obiettivi comuni“.

L’ex Premier italiano ha anche sottolineato come tale strumento non debba essere visto come un sostegno alla spesa pubblica generale, ma come un mezzo per realizzare gli obiettivi fondamentali condivisi dall’Unione Europea. Questa impostazione probabilmente serve ad ammorbidire le resistenze dei “falchi” dell’austerity, che di debito comune non vogliono sentir parlare.

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DIFESA COMUNE E GREEN DEAL

Draghi ha anche parlato dell’urgenza di rafforzare la difesa comune europea e di migliorare l’indipendenza continentale per quanto riguarda le catene di approvvigionamento di materie prime e tecnologie avanzate. In questo senso, oggi l’Europa si trova in una situazione subordinata rispetto alla Cina e alla Russia. “Affinché l’Europa rimanga libera, dobbiamo essere più indipendenti”, ha spiegato, sottolineando l’importanza di espandere la capacità industriale per garantire un’adeguata difesa dei nostri confini.

L’ex Premier italiano ha parlato infine di politiche climatiche. E pur esprimendosi favorevolmente al cambiamento, ha anche sottolineato i rischi del Green Deal. “La decarbonizzazione sarà un’opportunità per l’Europa” ha spiegato, “solo se sarà accompagnata da una strategia coerente. Se non riusciamo a coordinare le nostre politiche, c’è il rischio che l’agenda green possa andare contro la competitività”.

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