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Da che mondo è mondo, la vecchiaia di per sè è da considerare una malattia

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Appunti e spunti da Ponte di Domenico Ocone 

 

Già prima che iniziasse l’ epoca cristiana, nell’ antica Roma era usata la formula “senectus ipsa est morbus” quando si voleva concedere un’ attenuante generica a una persona anziana che non si era comportata bene: “È vecchio, bisogna tenerne conto nel giudicarlo”.

Senza però tralasciare che Cicerone cantò le lodi di quella età, motivando tale sua convinzione con la circostanza che è l’età matura che da al genere umano la padronanza delle cose del mondo, ovvero la piena disponibilità di quanto ha appreso nel corso della sua esistenza. Al momento sono almeno due i leaders noti al mondo intero che sono in quella stagione della vita: il Presidente degli USA Joe Biden e il Capo della Chiesa Cattolica Francesco. Sono entrambi più che ottantenni e, fino alla fine del secolo scorso, sarebbero dovuti essere già da un pò collocati a riposo, quindi nel meritato stato di pensionati.

Accade invece che entrambi i personaggi hanno dichiarato di non voler capitolare. Il Papa ha più volte ripetuto che, fin quando la salute fisica glielo consentirà, resterà benissimo al suo posto. L’ asserzione con il superlativo è riconducibile a quella di Papa Martino nel XIII° secolo a Viterbo, Tanto anche se per sua stessa ammissione, la decisione era stata motivata dal vino locale che quel Papa aveva gradito particolarmente. Qualche variazione sul tema l’aveva espressa qualche tempo fa il regista Nanni Moretti nel film Habemus Papam. Quando si dice che la realtà talvolta può spingersi aldilà dell’ immaginazione, qualche anno dopo ha riguardato Benedetto XVI°, al mondo Joseph Ratzingher.

Per la prima volta nella storia del papato, egli dette le dimissioni adducendo la decisione a motivi di salute (?), lasciando libero il trono di Pietro. Fu cosi occupato da Papa Bergoglio che e ancora seduto sullo stesso. Proprio qualche giorno fa quest’ultimo, oltre a essere assillato da problemi fisici in generale, è stato affetto da una forma di bronchite che, a volte, non gli consente di esprimersi in maniera adeguata. Deve essere accaduto in uno dei giorni “sonori” che il Capo della Chiesa abbia riadottato, non volendo, uno dei canoni cari ai Futuristi di un secolo addietro: “parole in libertà”. Quelle stesse che, cento e più anni orsono, portarono scompiglio nella lingua italiana.

Un solo esempio: l’automobile, per i seguaci di quel movimento di pensiero, divenne lo automobile e è meglio non riportare le motivazioni di tale cambiamento di sesso. Francesco ne ha detta una delle sue che, condensata al minimo, è valsa come un invito a Zelensky a presentare la bandiera bianca, quella della resa, a Putin. Non è un gran bevitore Francesco, come lo era invece chi l’aveva preceduto citato poco indietro, quindi, almeno per questa volta, i fumi del vino non vanno addotti a causa di quell’ esprimersi fuori del tempo e dei luoghi. Potrebbe soccorrere un’altra espressione usata nell’ Urbe: “aboscura cogitazione, obscurus sermo”, vale a dire che da un ragionamento confuso scaturisce un pronunciamento fuori dei gangheri. Hanno provato a ricomporre quello strafalcione i vari assistenti al soglio, ma tutto fa pensare che la frittata ormai sia stata fatta. Sembra che quel Cuoco, non avendo disponibilità di pani e pesci, abbia aggiunto un altro ingrediente al miscuglio improponibile. Quello che ha cominciato a preparare dacché l'”operazione militare speciale” è iniziata. Eppure anche nelle masserie gli anziani continuano a ripetere ai più giovani che, per evitare problemi, si deve fare particolare attenzione a non mescolare il sacro con il profano. L’altro meno giovane tra coloro che reggono le sorti del mondo, come accennato nelle righe precedenti, é il Presidente degli USA.

Joe Biden, fino a oggi, ha dimostrato, nella carica che detiene, di conoscere a sufficienza il significato dei termini libertà e democrazia. In più non ha esitato, in termini figurati, a mettere il petto a tiro quando si tratti di difendere quei valori in quei luoghi dove si trovano esposti al rischio di essere azzerati. A novembre il vecchio Joe si riproporrà nella corsa alla Casa Bianca e il risultato è tutt’altro che scontato. C’è chi tra i suoi connazionali è convinto che, se non ci sarà la conferma, ovvero l’affidamento del secondo mandato consecutivo al Presidente uscente, dovranno assistere al secondo mandato differito al suo predecessore. Sarà come guardare il secondo tempo del film surreale la cui prima parte fu proiettata prima del suo arrivo nello studio ovale. Il protagonista sarebbe Donald Trump e non ha bisogno di presentazioni. Entrambi i due finalisti non sono dei principianti e, in più, la loro età orbita intorno alla ottantina. Questo potrebbe valere a far titubare l’intera umanità sulla validità di una espressione di valore pressochè indiscusso finora. In ogni attività, si è ritenuto corretto affermare che è sempre opportuno lasciare spazio ai giovani perché possano esprimere le loro conoscenze e la loro creatività. Resta così attuale e valida la considerazione che, nel futuro prossimo, buona parte dell’ umanità sarà governata da gerontocrazie.

È accaduto anche nel corso dei secoli e l’esperimento non sempre ha dato risultati positivi.

È attesa a prova contraria…

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