martedì, Ottobre 8, 2024
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Crotone, poliziotto spara e uccide pizzaiolo: picchiato dalla folla, è grave

Stava andando in ufficio per prendere servizio, a quanto si apprende da fonti informate, l’ispettore di Polizia. Questa la ricostruzione delle fonti: il poliziotto – della squadra mobile, di grande esperienza – era diretto in ufficio sulla sua vettura, quando avrebbe visto un’auto che ne urtava un’altra e si allontanava senza fermarsi. L’ispettore l’avrebbe quindi inseguita: l’auto dopo un po’ si sarebbe fermata, e il poliziotto sarebbe sceso dalla sua vettura. Anche gli occupanti dell’altra sarebbero scesi, e ci sarebbe quindi stata una pesante aggressione all’ispettore a cui avrebbero partecipato anche altre persone che erano sul posto. Infine sarebbe stato esploso lo sparo che ha colpito Chimirri. Il poliziotto resta gravemente ferito, ma non è in pericolo di vita.

Era conosciutissimo sui social Francesco Chimirri, il crotonese ucciso questo pomeriggio. Il profilo Tik Tok dell’uomo conta 157 mila follower. Intanto, a causa delle gravissime condizioni in cui versa, è stato trasferito all’ospedale di Catanzaro per essere sottoposto ad un intervento maxillo facciale l’agente di polizia. I carabinieri hanno proceduto al sequestro degli abiti dei familiari della vittima che hanno preso parte all’aggressione contro il poliziotto e non si esclude un provvedimento di fermo nei confronti di alcuni di loro. Il poliziotto, in servizio nella Questura di Crotone,è stato ricoverato nell’ospedale di Catanzaro, dove sarà sottoposto nelle prossime ore ad un intervento chirurgico per le numerose lesioni che ha riportato soprattutto al volto. L’agente, comunque, non sarebbe in pericolo di vita.

E mentre i suoi fan si domandano come “sia possibile morire così” a Crotone si continua a indagare per ricostruire la dinamica dell’aggressione che ha portato il poliziotto a sparare e uccidere il 44enne. Il tema dell’abuso di potere da parte delle forze dell’ordine è estremamente delicato e complesso, perché tocca sia il diritto alla sicurezza che il rispetto della vita e della dignità umana. È innegabile che gli agenti siano chiamati a proteggere la comunità e a difendersi in situazioni di pericolo, ma questo non deve mai giustificare un uso sproporzionato della forza, soprattutto letale.

È importante distinguere tra situazioni di legittima difesa e quelle in cui la violenza poteva essere evitata. In caso di errore o abuso, la giustizia deve intervenire con fermezza, perché nessuno dovrebbe sentirsi al di sopra della legge. Anche quando la vittima ha agito in modo sbagliato, spezzare una vita senza un giusto processo è un fallimento del sistema legale e dei suoi principi fondamentali. Riconoscere l’importanza di una corretta applicazione della legge significa garantire che chi sbaglia paghi, ma anche che la dignità umana sia sempre rispettata.

 

 

 
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