giovedì, Settembre 19, 2024
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Creato il “sangue universale”: cos’è e perché cambierà la storia della medicina

di  Paolo Cagnoni

Potremo dire addio al problema della scarsa disponibilità di sangue, specie dei gruppi più rari e difficili da trovare, quando a un paziente necessita una trasfusione. Soprattutto in quelle occasioni, come gli incidenti, in cui l’intervento salvavita è particolarmente urgente. Un team di ricercatori internazionali, infatti, è riuscito a sintetizzare il cosiddetto “sangue universale“: un plasma completamente neutro, tanto da superare non solo l’incompatibilità fra gruppi sanguigni, ma addirittura quello fra specie differenti.

Questo grazie al fatto che è stato progettato per impedire l’attivazione del sistema immunitario. I risultati della ricerca sono stati pubblicati su Pnas, una autorevole rivista scientifica. Quella messa a punto dai ricercatri si chiama tecnologia SARNAS, e anche se oggi è ancora sottoposta a sperimentazione, secondo gli scienziati sarà in grado di rivoluzionare la storia delle applicazioni mediche.

Il plasma universale è basato su globuli rossi che mantengono integre tutte le loro funzioni. Ha un tempo di conservazione molto superiore rispetto a quello del sangue normale ed è anche più resistente agli stress. Non servirà solo in occasione delle trasfusioni, ma secondo i ricercatori potrà anche garantire una migliore conservazione degli organi destinati ai trapianti.

UN TEAM DI SCIENZIATI INTERNAZIONALI

Il plasma “rivoluzionario” è stato realizzato da un team internazionale che ha alla guida scienziati cinesi della Facoltà di biologia e ingegneria biologica della South China University oh Technology di Guanzhou. La ricerca è stata condotta in collaborazione con scienziati americani ed europei. Il sistema funziona grazie a un esoscheletro (in scala nanometrica) in silicio che copre le proteine antigeniche presenti sulla superfice naturale dei globuli rossi.

sala operatoria

IL PASSAGGIO ALLA FASE CLINICA

In questo modo, eliminando gli antigeni presenti sulla cellula, si impedisce l’attivazione del sistema immunitario che sino a oggi ha reso impossibili le trasfusioni fra gruppi differenti. La tecnica usata dagli scienziati sinora è stata sperimentata solo sugli animali – anche se con eccellenti risultati. Ci vorrà ancora un po’ di tempo per passare alla sperimentazione sull’uomo, ma i ricercatori sono fiduciosi e ritengono che il plasma neutro abbia la possibilità di passare in tempo non lunghi alla fase clinica.

Secondo quanto riferito dagli scienziati, i globuli rossi “trattati” con questo metodo mantengono l’integrità strutturale della membrana e trasportano l’ossigeno con la stessa efficienza di quelli naturali. Inoltre hanno proprietà meccaniche che consentono di raggiungere quasi il 100% di crioconservazione, il che può portare ad abbattere il problema degli sprechi.

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