C’ERA UNA VOLTA…
RIFLESSIONI DI ASTRIT LULUSHI
L’oscurità del passato era simile a quella di oggi. Le cose non muoiono né rimangono danneggiate. Il tronco dell’albero non invecchia mai del tutto, la talea rinasce e si fa ramo.
Ogni collo sostiene la propria testa.
Il corpo spento si trova nella bara, la bara è sollevata insieme al corpo. L’uomo è solo una visione che cammina. Il tempo ritorna con le sue stagioni, gli alberi fioriscono, le bacche arrossiscono, le nevi si sciolgono, i frutti maturano, ma i morti non ritornano. Spesso, l’uomo pensa che quando il canto di un uccello lo sveglia al mattino, che sia la voce dolce della propria madre a sussurrare il suo nome, magari con un bacio. Una volta l’uomo era un bambino. Di quel tempo rimane solo un amaro ricordo. Ora la tosse ha un ritmo acerbo e lo perseguita. Ma l’uomo innamorato lotta se la donna che lui ama non lo ama. Insieme voleranno verso il sole. C’era una volta… un tempo che non torna.
Traduce Maria Teresa Liuzzo