giovedì, Settembre 19, 2024
HomeCuriosità & FreeNewsCancel culture: aria fritta?

Cancel culture: aria fritta?

di Luigi Mazzella

 

L’Uomo Occidentale, indotto dall’egemonia anche linguistica della componente anglo-americana a imparare giocoforza e alla men peggio l’inglese, quando legge o sente parlare sui mass-mediadi cancel culture si sfrega le mani velocemente e con molto vigore ed intende esprimere con tale gesto tutta la sua contentezza e soddisfazione. Finalmente -sembra voler dire o far capire agli altri – i miei contemporanei, viventi nella stessa parte di mondo da me abitata, si sono accorti della pericolosità delle frottole da cui , per due millenni, sono stati eccitati (e sono tuttora eccitati) emotivamente e indotti a vivere passioni fasulle e “survoltate” per mete irrealizzabili (entrando in permanente conflitto con chi “crede” in fandonie di diversa fonte)…i miei ravveduti compagni di strada hanno iniziato un’opera di demolizione della loro cultura “favolistica” per costruirne una fondata sulla ragione, sulla conoscenza empirica e volta al concreto, sulla sperimentazione scientifica, sulla filosofia e sulla speculazione intellettiva che fu propria dei padri fondatori della civiltà mediterranea (purtroppo,non sopravvissuti, mentalmente parlando, all’ondata delle pacifiche invasioni e delle inattese incursioni sulle coste di carovanieri mediorientali).

Pensa così…e si sbaglia di grosso! E va ad iscriversi a un corso di perfezionamento linguistico.

La cultura della cancellazione (traduzione corretta di “cancel culture”) è ben altro ed aggiunge solo altri elementi di confusione nel caos della società occidentale.

Essa proviene dal basso, da gruppi di persone socialmente o politicamente impegnate ed è una forma di boicottaggio, di ostracismo, accompagnato da indignate proteste, di esclusione dal dibattito pubblico, di allontanamento da cerchie sociali e professionali di chi si ritiene che debba essere privato dell’attenzione, negandogli ogni supporto perché possa essere conosciuto.

In un mondo che è sempre vissuto di chiacchiere su fanatismi fondati su credenze e fantasie utopiche, si vuole evitare che diventino più complesse le conversazioni.

Naturalmente, la locuzione si è rapidamente estesa ed è stata all’origine della rimozione di monumenti, di statue, di riconoscimenti e di cambiamenti nella toponomastica; e tutta o buona parte dell’intellighentiaanglosassone (Noam Chomsky,Salman Rushdie, Margaret Atwood, Francis Fukuyama) si è lanciata a capofitto nella diatriba alimentando quel focolaio, perennamente acceso, di polemiche che ormai caratterizza il declino dell’Occidente. Non è mancato neppure l’intervento della dottrina giuridica per l’inquadramento del fenomeno.

Aria fritta, come diceva Ernesto Rossi, o passo ulteriore verso il baratro dell’irrazionalità crescente?.

RELATED ARTICLES

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

Eventi in programma

ULTIME 24 ORE