lunedì, Settembre 16, 2024
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BARDOLINO (VR): Il BORGO PIU’ FELICE D’ITALIA AFFACCIATO SUL LAGO DI GARDA

PAESAGGIO INCANTEVOLE, LEGGENDA, MAGIA DEL SUO CASTELLO, SPIAGGE CITTADINE … QUESTO E TANTO ALTRO E’ BARDOLINO!

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Il borgo più felice d’Italia: Bardolino in provincia di Verona

Il Comune di Bardolino è situato in un’insenatura molto bella, sulla riviera orientale del Lago di Garda in provincia di Verona nella Regione Veneto, si estende per circa 57,33 km di superficie con un’altitudine di 65 m. s.l.m. a un massimo di 314 m.s.l.m. contando circa 7186 abitanti. Lontano dalle zone più affollate e trafficate del lago è una delle località più belle del lago di Garda, merita di essere visitato oltre che per le bellezze naturali del lago, anche per la stupenda campagna e le colline moreniche retrostanti, che sono state prescelte come luogo di residenza di molti turisti italiani e stranieri e dove si produce il famoso vino Bardolino.

La vita di città è caotica, frenetica, con poco tempo da dedicare a noi ed al nostro benessere fisico e soprattutto psichico. Tutti abbiamo bisogno di staccare la spina, di scappare via, di allontanarci dallo stress quotidiano, per poterci rigenerare. Ma per realizzare tutto questo bisogna scegliere il borgo felice, dove potersi lasciare alle spalle i problemi lavorativi e personali e poter godere di un ambiente tranquillo, di un paesaggio che appaghi la vista e dove anche il divertimento sia assicurato.

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Un posto del genere esiste e si chiama…Bardolino il borgo più felice d’Italia, che ha ottenuto la nomina da una ricerca effettuata dal Centro Studio Sintesi nel 2011.

Per il suo clima dolce, la cura e pulizia delle strade, la qualità dei suoi servizi che è impeccabile, la magia del lago di Garda, la sua tranquillità lo rendono un posto adatto per delle giornate di autentico relax.

Camminando verso il suo centro storico, scopriamo che è costituito da abitazioni abitate da pescatori che sono state costruite seguendo uno schema a lisca di pesce, una dietro l’altra a partire dalla prima che sorge sulla spiaggia. I suoi negozietti di souvenir, i fiori, gli spazi lastricati davanti agli usci rappresentano un po di quello che rivelano la nuova vocazione turistica degli abitanti.

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Entrando nel vivo della cittadina, si possono ammirare gli edifici storici, quelli religiosi e quelli storici, che riportano al passato questo avamposto longobardo sul Garda. Se le tracce più antiche di vita sono addirittura le palafitte del basso lago di Garda, Bardolino era un centro vivace nel periodo antico romano e, soprattutto, nel periodo longobardo e carolingio, in cui tutta la sponda veronese divenne un territorio importante. Tra gli edifici storici ci sono anche le antiche mura di cinta, risalenti al XII secolo, che ospita delle ville ottocentesche splendide.

Paesaggio incantevole, leggenda, magia del Castello, le spiagge cittadine… Questo è tanto altro è Bardolino!

La fortezza di Bardolino si mostra ai visitatori nelle sue rovine, per immaginare come poteva essere un tempo. In questo territorio, il primo insediamento fortificato risale probabilmente all’alto medioevo, quando il Re d’Italia Berengario I fece costruire diversi sistemi difensivi alla fine del IX secolo. Tuttavia, come molte altre fortezze del territorio gardesano, anche il Castello di Bardolino nasce per respingere gli assalti delle popolazioni barbariche e difendere gli abitanti del lago in caso di attacco.

Nel frattempo, il Castello subì delle trasformazioni e tante delle sue parti sono state ormai inglobate nel tessuto urbano, così come le mura che circondavano il borgo; un tempo erano rinforzate da torri merlate, camminamenti e spalti per fare la guarda al territorio. All’epoca il castello era anche circondato da un fossato.

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La Torre di Bardolino è stata anche uno spazio espositivo per mostre ed eventi artistici. Dalla sua prima destinazione come torre di avvistamento per il nemico, oggi rovina di un antico passato, era diventata un locale dove si poteva gustare l’enogastronomia locale (e il celebre vino Bardolino) e vivere il territorio anche tramite concerti oppure incontri culturali.

La Torre rappresenta anche un importante nucleo dell’arte, dove un punto di attrazione sono le famose chiese, Chiesa di San Zeno fuori le mura, un vero gioiello dell’architettura di epoca carolingia in Italia e la Chiesa di San Severo, una chiesa in stile romanico del XII secolo, anche se al suo interno ci sono delle aree ancor più antiche. Per non dimenticare di nominare le numerose ville antiche e i punti estremamente panoramici e indimenticabili, come le pergolate fiorite e gli edifici coperti di piante rampicanti e fiori multicolore, che ricordano il dominio veneziano che ha contribuito molto al fascino e all’arte di questo incantevole posto.

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Da visitare è anche il Museo del Vino situato nella Cantina dei Frate Zeni, in cui sono esposti i principali attrezzi vitivinicoli usati dal passato al presente. Un altro museo è quello dell’Olio, che si trova nella vicina località di Cisano. All’interno è possibile ammirare un frantoio del’800, ancora funzionante e una collezione di antiche attrezzature olearie, tanti arnesi antichi e documenti relativi alla produzione dell’olio d’oliva.

Il prodotto migliore del Bardolino è il vino. A questo è dedicata la Festa dell’Uva e del Vino che si celebra all’inizio di Ottobre, proprio dopo la raccolta.

Una festa bellissima, con chioschi enogastronomici, stand promozionali del vino Bardolino, degustazioni guidate, sfilate, bande musicali, concerti, etc; tutto su unico tema, cioè quella del vino, la festa dura cinque giorni.

Un altro evento legato al vino è l’iniziativa denominata ‘Cura dell’uva’ che viene proposta ogni anno dal comune di Bardolino. La Cura prevede che il mosto, appena pigiato, andrebbe consumato una volta al mattino e una volta nel pomeriggio, per le sue qualità benefiche.

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La leggenda del Borgo di Bardolino…

Non esiste un borgo che non ha una sua leggenda: Bardolino racconta così… Le ninfe del bosco; l’urlo terribile di un essere mitologico (Anguane) il cui eco risuona tuttora nei boschi, vicino al sorgenti e corsi d’acqua.

Secondo una leggenda diffusa nelle Alpi Centro-orientali, le anguane erano creature bellissime e misteriose, dotate di una duplice natura, umana e selvaggia. Erano conosciute anche con nomi diversi, come le celtiche Adganae, le Longane veneziane; presentano analogie con le ninfe, come le Oreadi che vivevano sui monti, che Driadi che abitavano negli alberi o le Naiadi nelle sorgenti di acqua dolce, come pure con le sirene, le divinità classiche Artemide e Diana e la cristiana Santa Brigida.

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Le anguane custodiscono tesori, sanno predire il futuro, come le sibille e conoscono il passato ma non il presente. Attraggono nel regno delle ombre gli esseri umani e fanno loro smarrire il senso del tempo. Sono sempre collegate all’acqua, dimorano solitarie nelle grotte e in prossimità delle fonti e possono talvolta vivere tra gli umani. Però se vengono viste o spiate da essi, urlano così forte da stordirli: alcune leggende le indicano come mogli devote, che però, una volta al mese, devono allontanarsi da casa, per stare con le altre Anguane nel bosco a cantare e a lavare i panni, durante le notti di luna piena. Il marito non può sapere nulla di questa assenza rituale.

Sul Garda, vicino a Calmasino di Bardolino, c’è una località che si chiama Anguan, dove sorge una santella dedicata alla Madonna, da cui sgorga acqua. Secondo un’altra leggenda, il Colle Montello, in Veneto, ricco di grotte, è stato creato dalle Anguane per proteggere la pianura trevigiana dalle piene del Piave.

Le acque tranquille di un lago riflettono le bellezze che lo circondano; quando la mente è serena, la bellezza dell’io si riflette in essa!

Pronti per visitare il borgo più felice d’Italia?!

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