AZIENDA AGRICOLA MODERNA
DI ASTRIT LULUSHI
TRADUCE IN ITALIANO MARIA TERESA LIUZZO – DIRETTORE DELLA RIVISTA DI CULTURA INTERNAZIONALE ”LE MUSE” (ITALIA)
Il passato è un capo d’abbigliamento usurato
dimenticato nell’armadio
oppure un brandello di stoffa appeso ai rami morti del vento.
Così è stata la nostra giovinezza mai vissuta,
le speranze mai sperate che ci hanno trasformati e delusi:
eravamo una generazione smarrita e gli anni sono passati troppo in fretta.
Nelle vene c’era la forza della vita e il ruggito del leone,
sui volti massacrati dalla disperazione
scese la notte e mai arrivò la sera.
Ci avevano spogliati della nostra identità,
la loro lingua era urticante più delle ortiche.
Come agnelli destinati al sacrificio
aspettavamo il nostro turno per essere sgozzati
e ancora oggi, i traumi subiti non trovano riposo
in uno scenario storico mostruoso.
L’ex dittatura ha rubato l’enigmatico sorriso alla ”GIOCONDA”.
Si traveste da agnello ma rimane lupo.
Poca è la differenza tra ieri e oggi.
Le persone hanno sostituito gli animali nella fattoria
dove tutto si sdoppia e si moltiplica.
L’umanità ha il volto della morte
e gli occhi di pietra.
A.L.
