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“Attacchi in tutto il Paese”. Ucraina, ora Zelensky trema per la vendetta di Putin

 

Era prevedibile e in molti lo avevano previsto. Gli attacchi ucraini in territorio russo hanno portato alla conseguenza più ovvia, cioè a un probabile contrattacco in forma moltiplicata da parte di Putin e del suo esercito. Una conseguenza talmente leggibile per gli analisti non di parte, da avere convinto molti che lo Zar e i suoi collaboratori, almeno in parte, abbiano “lasciato fare“, permettendo a Zelensky di portare il suo attacco nel Sud Est della Russia per poi avere una buona scusa per replicare su larga scala. Non a caso, secondo molte fonti ben informate il Presidente Russo e i suoi generali erano a conoscenza dell’intenzione di Kiev di sferrare l’attacco dei giorni scorsi già dal 12 Luglio scorso. E ora, dopo alcuni giorni in cui improvvisamente i russi hanno adottato una comunicazione “difensiva”, come fossero stati loro a essere attaccati da un Paese straniero, stamattina stanno passando al contrattacco. L’allerta in tutto il territorio ucraino è massima. Il governatore ad interim ucraino Alexey Smirnov sul suo canale Telegram ha invitato la popolazione a stare all’erta per il rischio di attacchi con droni o missili. Mentre l’aeronautica militare di Kiev ha spiegato che “l’intero Paese è sotto allerta per raid aerei russi“.

Era prevedibile e in molti lo avevano previsto. Gli attacchi ucraini in territorio russo hanno portato alla conseguenza più ovvia, cioè a un probabile contrattacco in forma moltiplicata da parte di Putin e del suo esercito. Una conseguenza talmente leggibile per gli analisti non di parte, da avere convinto molti che lo Zar e i suoi collaboratori, almeno in parte, abbiano “lasciato fare“, permettendo a Zelensky di portare il suo attacco nel Sud Est della Russia per poi avere una buona scusa per replicare su larga scala. Non a caso, secondo molte fonti ben informate il Presidente Russo e i suoi generali erano a conoscenza dell’intenzione di Kiev di sferrare l’attacco dei giorni scorsi già dal 12 Luglio scorso. E ora, dopo alcuni giorni in cui improvvisamente i russi hanno adottato una comunicazione “difensiva”, come fossero stati loro a essere attaccati da un Paese straniero, stamattina stanno passando al contrattacco. L’allerta in tutto il territorio ucraino è massima. Il governatore ad interim ucraino Alexey Smirnov sul suo canale Telegram ha invitato la popolazione a stare all’erta per il rischio di attacchi con droni o missili. Mentre l’aeronautica militare di Kiev ha spiegato che “l’intero Paese è sotto allerta per raid aerei russi“.

putin zelensky

E mentre l’esercito ucraino rivendica il controllo di circa mille chilometri quadrati di territorio russo, annunciando di stare proseguendo la propria avanzata nella Regione di Kursk, da Mosca continuano a tacere. Non smentiscono nemmeno. E per chi conosce il modus operandi dei russi, questo silenzio dovrebbe preoccupare i loro nemici. Soprattutto perché questa “invasione” ucraina in Russia non ha alcuna logica di lungo termine, né militarmente, né come tattica di guerra. Gli americani lo sanno e infatti sono molto irritati con Zelensky. Usa e Unione Europea davanti al fatto compiuto hanno dovuto dichiarare il loro sostegno al leader ucraino, ma non hanno dato il permesso di usare armi occidentali e stavolta sono parsi piuttosto freddi. Molti vedono nelle mosse di Zelensky un clamoroso assist per Putin. E le dichiarazioni del leader del Cremlino non fanno che confermarlo. “L’Ucraina”, ha detto lo Zar, “riceverà una degna risposta per la sua invasione del territorio russo e Mosca raggiungerà tutti gli obiettivi che si è posta”. Fino a che punto i russi si spingeranno e se Putin autorizzerà, nel caso, l’uso di armi non convenzionali o comunque di particolare potenza, lo sapremo nei prossimi giorni.

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