lunedì, Settembre 16, 2024
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Anche luglio è trascorso lasciando poco pescato nella rete del Governo. Intanto “tempus fugit”

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Ieri è stata voltata la pagina del calendario che riguarda luglio. Oggi si possono percepire con chiarezza, dal loro atteggiamento più o meno corrucciato, quanti siano quelli in procinto di partire e quanti altri non partiranno del tutto. Certo è che la temperatura, non solo quella atmosferica, ma anche quella politica, sociale e delle altre forme del vivere insieme, é sui valori massimi del termometro. Un tempo non lontano si coglievano, soprattutto in periodi come quelli attuali, situazioni di ammirevole compromesso. Era quando il marito della famigliola tipo la portava in vacanza, che poteva essere anche il solo trasferirsi nell’abitazione di campagna dove uno dei coniugi era nato e cresciuto. Ritornando subito dopo in città, al lavoro, fino al successivo sabato pomeriggio. Quindi il capofamiglia sarebbe ritornato per stare insieme ai suoi solo per la giornata di domenica. Ora si pretende di andare in una località di grido perché fa tendenza, anche se costa mezzo anno di stipendio. Come alternativa chi può si avvicina a forme di finanziamento quanto meno discutibili. Ciò considerato, non bisogna assolutamente calare l’attenzione dal pezzo in lavorazione, le azioni pubbliche per il futuro, immediato e non, del Paese. Ciò deve valere anche per i rapporti con il resto del mondo. L’anno scorso di questi tempi l’umanità, era già sulle corde di un violino tese per quella che ormai si é rivelata una vera e propria invasione dell’ Ucraina. Tutt’ altra cosa dell’ “esercitazione speciale”, propagandata dal Cremlino. Di lì a due mesi, il 7 ottobre, sarebbe iniziata un’ altra strage degli innocenti da parte di Hamas. Dopo tanti “al lupo, al lupo!”, il Paese e tutto l’Occidente da ieri sono in forte angoscia. Certamente il conflitto in Medioriente, dilatato oltre ogni ragionevole previsione, ha subito un’ accelerata dei suoi sviluppi con conseguenze da incubo. Haniyeh, Il numero uno di Hamas, mercoledì é stato ucciso con un’ azione militare di intelligence quasi chirurgica. Tale blitz ha lasciato l’umanità nelle stesse condizioni di quanti scendono dall’ ottovolante alla fine della corsa. Per l’Italia, nel periodo medio- lungo, si verificheranno, nella migliore delle ipotesi, turbative sul mercato degli idrocarburi e, di pari negatività, ritardi e disguidi di vario genere per la prosecuzione della messa a terra del Piano Mattei. Già ieri è apparso chiaro uno dei segnali che precedono il sopraggiungere di eventi negativi. La FED, per la nona volta dall’inizio dei vari sconvolgimenti socioeconomici mondiali, nella riunione dell’altro ieri ha lasciato immutato il tasso ufficiale del dollaro, rimandando ogni eventuale diversa decisione a settembre, cioè a tra un mese..! Qualcosa di poco diverso era giunto anche dai vertici della BCE e non era motivato, almeno ufficialmente, da ulteriori fatti straordinari dell’ultimo minuto. Tale intarsio è molto preoccupante perchè conferma che il fuoco, anche se sotto traccia, continua propagarsi senza rallentare minimamente la sua marcia. Ciò comporterà, con ogni probabilità, un calo di attenzione verso il sistema produttivo di ciascun paese da parte del proprio governo. Ancora più sgradita sarà la dilatazione dei tempi di attuazione delle riforme in programma. Al momento il mondo sembra essere alla mercè del Fato, come credevano gli antichi greci.
Con una differenza sostanziale rispetto a quanto sta accadendo al giorno d’oggi: all’epoca si teneva fede agli impegni, comuni mortali, semidei e divinità tout court. Oggi non funziona proprio così. E si può constatare a occhio nudo.

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