Ormai da giorni non si parla altro che dell’atteso Uragano Kirk che colpirà l’Europa e anche il Nord Italia.
Innanzitutto dobbiamo precisare che l’Europa non è interessata da uragani violenti. Quello che sta per arrivare non è altro che un colpo di coda di questo fenomeno definito ciclone post-tropicale, con venti sostenuti fino a 120 km/h e raffiche fino a 140 km/h. Già da oggi la perturbazione colpirà la Spagna, la Francia, il Belgio e la Germania per poi scaricare parte della sua energia residua anche nel Nord Italia tra giovedì 10 e venerdì 11 ottobre, con forti venti, temporali, acquazzoni e possibili mareggiate nelle zone della Liguria, delle Alpi e delle Prealpi: in queste zone la Protezione Civile ha già allertato la popolazione e le autorità locali emanando bollettini di allerta meteo.
Ancora una volta ci troviamo di fronte ad allarmismi che preoccupano chi interagisce con i vari mezzi di comunicazione e i social che descrivono un fenomeno sì pericoloso ma che allo stesso tempo, con le dovute precauzioni e le varie allerte ci preparano a vivere un fenomeno atmosferico che in questi ultimi anni siamo già abituati a vedere e a conviverci. Non si possono prevedere i danni che la forza della natura può apportare alle località che saranno colpite, ma se in precedenza si è già provveduto alle varie prevenzioni e manutenzioni di strutture rovinate, di reti fognarie idonee per i grandi quantitativi d’acqua che in queste occasioni invadono le strade e di tutto ciò che necessita per evitare danni a cose e persone, si potrebbe evitare di impaurire e di difendersi da questi violenti fenomeni naturali con più tranquillità.
