giovedì, Settembre 19, 2024
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Addio a dentiere e impianti. Arriva il farmaco che fa ricrescere i denti. Ma gli esperti…

Fra tutte le notizie legate alla scoperta di nuovi farmaci, questa è forse la più inattesa e sorprendente. Entro pochi anni, per l’esattezza intorno al 2030, la start up giapponese Toregem Biopharma dovrebbe mettere in commercio un trattamento rivoluzionario in grado di far ricrescere i denti in chi li ha persi o in chi non li ha mai avuti. Un risultato straordinario che non ha precedenti al mondo. L’azienda nipponica ha infatti annunciato di avere terminato la sperimentazione sugli animali (topi e furetti) con ottimi risultati e senza particolari effetti collaterali. Dal primo di settembre, quindi, Toregem Biopharma inizierà i test sugli esseri umani, che termineranno nell’agosto del 2025. Il farmaco fa parte della categoria degli anticorpi monoclonali, che rappresentano una nuova frontiera della medicina per la cura di molte malattie. In questo caso, il prodotto agisce contro la proteina Usag-1, che inibisce la crescita dei denti. 

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L’anticorpo viene iniettato nei soggetti attraverso un’iniezione endovenosa. Nel caso di topi e furetti, una singola somministrazione si è rivelata sufficiente per stimolare la formazione e la crescita di denti sia nei roditori “sani”, sia in quelli affetti da mutazioni genetiche. La sperimentazione sugli esseri umani comincerà con 30 adulti sani in un’età compresa fra i 30 e i 64 anni. Se i risultati saranno positivi, si passerà ai test sui bambini fra i 2 e i 7 anni a cui mancano almeno 4 denti dalla nascita. L’anticorpo inizialmente dovrà servire a curare i pazienti affetti da patologie, ma i ricercatori hanno affermato di puntare a “far crescere i denti non solo nelle persone con patologie congenite, ma anche in chi li ha persi a causa di carie e lesioni“. Potremo dunque dire addio alle dentiere e alle complesse procedure di impianto dentale? Forse. Ma la dottoressa Elisa Travagliati, odontoiatra di Firenze, in un’intervista al Fatto Quotidiano ha espresso alcune perplessità circa il funzionamento del farmaco. 

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“I denti, sia incisivi sia permanenti, nascono a partire da una gemma dentale all’interno dell’osso che scompare quando il dente erompe”, ha spiegato Travagliati. “Non mi è ancora chiaro il meccanismo per cui un farmaco anticorpale riesca a far nascere un nuovo dente disattivando una proteina“. L’altro dubbio della dottoressa è se “riusciremo ad avere il dente giusto al posto giusto. Perché in assenza della gemma dentale che contiene le informazioni genetiche per far nascere ogni dente al suo posto, non vorrei che ci ritrovassimo con un molare al posto di un incisivo“. In attesa di conoscere le risposte a queste domande, ciò che sappiamo è che l’anticorpo monoclonale, salvo incidenti di percorso che però sembrano improbabili, verrà messo sul mercato entro il 2030 a un costo di 9.000 Euro a trattamento. Ma è possibile che, se avrà il successo che si aspetta la presidente della start up giapponese Honoka Kiso, la produzione aumenterà rapidamente e il prezzo calerà. E che le agenzie del farmaco dei vari Paesi (da noi l’Aifa) decideranno di includerlo nella copertura sanitaria per renderlo accessibile al maggior numero possibile di persone.

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