giovedì, Settembre 19, 2024
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A pensar male… etc. Cercare di capirne il perchè, persino arduo

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Le generazioni che verranno, prima ancora di rimboccarsi le maniche, avranno già un bel dafare per prepararsi. Come se si trattase di una premessa da accettare senza la possibilità di opporsi, esse dovranno dedicare buona attenzione allo status quo ante del testimone che hanno ricevuto. Tanto nel tentativo di comprendere come abbiano potuto agire i predecessori per lasciare loro il mondo in condizioni a dir poco disastrate.

È probabile anche che il passaggio del testimone dalla generazione attuale a quella che le subentrerà si sia già avviato, seppure in sordina. Diversi sono i segnali che si stanno evidenziando in tal senso, con manifesrazioni non gradite ai più. Le proteste di persone, anche non più giovani, a ogni piè sospinto, riferite a tutto quanto si riesce a vedere a occhio nudo, danno l’idea di un prossimo ritorno all’ antico. Esso consisterebbe in un confronto con la Contestazione Globale della seconda metà del secolo scorso. Se così fosse, sarebbe ancora più temibile, in quanto, se riuscisse, si rivolgerebbe anche a quanto non rivelato a chiare lettere. Si tratta delle cosiddette “dicerie dell’untore” che, ciò nonostante, inviano alla popolazione segnali forti e chiari.

Quanto innanzi riferito significa che il disagio è generale, pertanto va affrontato e sanato prima ancora che se ne aggiunga dell’altro. Entrando nel merito della questione, che sia in atto un tentativo di delegittimazione generica dell’ Occidente é sotto gli occhi di tutti. Per evitare rischi di superficialità nel trattare alcuni argomenti propri di quell’atteggiamento è bene limitarsi a quelli che interessano in maniera particolare il Paese. Nonostante che a distanza di tempo ravvicinata saranno aperti i seggi per le operazioni di voto per rinnovare il Parlamento Europeo, diversi sono i nodi da sciogliere in ciascuno dei paesi membri perchè al più presto possibile comincino a funzionare a pieno ritmo le rinnovate “macchine” Italia e quella Europa Unita. Per quest’ultima i tempi risulteranno sicuramente più lunghi di quelli nazionali e non è difficile comprenderne la ragione.

Gli stessi saranno penalizzati anche perchè i rallentamenti dovuti all’arrivo della stagione estiva saranno inevitabili. Per l’Italia il dopo dovrà tenere conto di quanto sarà accaduto a Strasburgo per ristabilire alleanze di ogni genere in un’ottica duratura, quindi strategica. A questo punto del ragionamento, lo stesso va subito a allacciarsi all’argomento PNRR. Esso, pur essendo ritenuto di grande importanza da tutte le forze in campo, molte volte trova intralci nella sua realizzazione pressochè di tipo pretestuoso. Il più delle volte sono solo chicanes di rallentamento messe su da formazioni politiche. Esse sono qualcosa che ricorda i lavori eseguiti con la lavorazione detta “Patchwork”.

È quello realizzato con tante pezze diverse cucite insieme. Quelle formazioni agiscono così giusto per ricordare che anche esse sono ai posti di combattimento. Pretendendo quindi di poter dare anche esse apporto alla discussione. Intanto majora premunt e, se per una volta i rappresentanti dei vari paesi della UE, seguiti da altri ugualmente di buon senso, operanti a latitudini le più diverse, cominciassero a guardare, seppure un solo palmo, oltre il naso, potrebbe essere proprio questo il tempo per alleggerire il fardello da affidare alle generazioni che verranno appresso.

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