lunedì, Settembre 16, 2024
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A Kiev il miracolo della Ukrainian Fashion Week.

Dal 1 al 4 settembre va in scena, a Kiev, in piena guerra, la settimana della moda ucraina. Il miracolo del fashion system è la risposta al momento di crisi che le aziende e i designer del settore stanno attraversando.

Dopo due anni di guerra (dal febbraio del 2022), le passerelle di Kiev hanno ospitato nuovamente le collezioni dei designer, che, con tanta caparbietà, hanno presentato le novità per la primavera estate 2025.

Di certo non è ancora tempo di festeggiamenti e party, ma il paese è felice di poter supportare il settore fashion nazionale nel migliore dei modi, garantendo ai marchi ucraini e all’Ucraina stessa di rimanere visibili sulla scena globale. Sono circa 50 i brand che hanno preso parte all’iniziativa, accettando con coraggio e tenacia tutte le sfide che l’organizzazione di una settimana della moda sotto attacco nemico ti pone davanti.

La sede principale è l’Arsenale Mystetskyi, edificio storico e sede del Museo nazionale d’arte e cultura, provvisto di rifugi per gli sfollati, una sirena antiaerea e sistemi di massima sicurezza in caso di bombardamento.

The Coat by Katya Silchenko ha inaugurato la settimana della moda ucraina con la sfilata della collezione autunno-inverno 2024/2025 nel giardino vicino all’Opera nazionale Ucraina. Questo evento ha segnato l’inizio dei festeggiamenti per il decimo anniversario del marchio, che si terrà in autunno.

La collezione rappresenta la massima espressione del lavoro svolto dal marchio negli ultimi dieci anni. Ogni modello incarna l’essenza del brand, veicolata attraverso elementi, forme e stili ripensati: l’iconico cappotto bicolore, le linee a corsetto, i pepli, le piume giocose prese in prestito dal background della stilista nel ballo da sala, le reti sensuali e la pelle, tutti elementi che hanno arricchito il guardaroba quotidiano con femminilità e giocosità.

Anche Kseniaschnaider ha sfilato con la collezione pre-spring summer 2025. La stilista ha adottato un approccio più leggero, sottile e umoristico allo streetwear di lusso. “Ksenia e Anton amano decostruire le norme esistenti applicando materiali mai usati prima nel loro modo ingegnoso, creando questa volta una collezione ps 25 street-style piuttosto eterodossa ma facilmente riconoscibile, battezzata No fixed norm”, si legge nella presentazione.

In passerella ieri anche la collezione “Viltse” di Gunia Project, interpretazione della tradizione nuziale ucraina attraverso la lente della modernità. Motivi, simboli ed elementi autentici della cerimonia nuziale ucraina si intrecciano e si trasformano nel contesto attuale.

La collezione è stata presentata come uno spettacolo teatrale: sono stati mescolati frammenti di performance e passerella. Il pubblico non si è limitato a guardare gli abiti sfilare, ma si è immerso nello spazio simbolico del rito nuziale, dove ogni dettaglio, dalla colonna sonora alle decorazioni, rivela nuove sfaccettature di antiche tradizioni.

La nuova collezione spring summer 25 Ave:Age, invece, invita a vedere e sentire l’estetica del processo di invecchiamento. Ogni ruga, ogni deformazione è il linguaggio dell’esperienza e la bellezza della vita che scorre da una fase all’altra. La collezione sfuma il confine tra le generazioni. Forme maestose convivono con linee delicate, creando immagini sia per rave dinamici, sia per cene sontuose. Il taglio unisex rifiuta gli stereotipi di genere, donando assoluta libertà di espressione. I bottoni vintage aggiungono un fascino retrò, mentre le tonalità nude esaltano l’eleganza naturale. Le tecniche di drappeggio e pieghe raffigurano i processi di cambiamento del nostro corpo, trasformando così le immagini fisiche.

La collezione, creata in Ucraina, riflette sul tema dell’obsolescenza in tempo di guerra. “L’usura emotiva”, le ferite, le mutilazioni, la ruggine delle attrezzature militari: tutto questo lascia il segno nel profondo e si vede attraverso la pelle all’esterno. La collezione permea lo spazio, dandogli una nuova forma, dove le deformazioni si trasformano in forza, e ogni frattura si trasforma nel potenziale per continuare la lotta.

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Il marchio Frolov, noto per il suo stile audace e i suoi capi spesso caratterizzati da dettagli sensuali e silhouette uniche, non sfila in Ucraina dal 2020. Dopo diverse stagioni alla London Fashion Week, ha deciso di tornare a Kiev per uno show speciale basato su una fiaba ucraina, coinvolgendo la comunità artistica locale.

Anche il brand Bobkova, che ha sfilato a Berlino negli ultimi anni, torna alle proprie origini con uno spettacolo ispirato alla mitologia ucraina, in un tentativo comune dei designer nel ritrovare le proprie radici e celebrare la cultura nazionale, nonostante le difficoltà operative e la perdita di forza lavoro dovuta alla guerra.

La settimana della moda ucraina è stata fondata nel 1997 e proseguirà, in questa edizione, con i designer Kateryna Beslik, con la sfilata Starchak/Yadviganetyksha, con Sidletskiy, con Viktor Anisimov.

“Nonostante gli attacchi missilistici, le sirene di allarme aereo e le sfide quotidiane, il nostro impegno rimane quello di sostenere i nostri designer nella loro creatività e crescita aziendale. La nostra resilienza è una testimonianza della forza e dello spirito indomabile dei designer ucraini. Apprezziamo molto la solidarietà dell’industria della moda globale che ci ha sostenuto in questi tempi difficili. Vogliamo mostrare al mondo la potenza creativa e il coraggio della scena della moda ucraina, riportando l’Ukrainian Fashion Week a Kiev. La voce dell’Ucraina deve essere ascoltata”, ha dichiarato in conclusione Iryna Danylevska, fondatrice e CEO dell’Ukrainian Fashion Week.

A cura di Ivana Petrone

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