Finché non imparo a trovarti
di Simeon Cerovina
Sarai lontano
finché sono l’ombra dentro la tua
luce
Finché non imparo a trovarti
Come mi trovi tu
La mia maledizione
E’ la poesia
in cui non mi è permesso piangere
per non oscurare il lampo
Per non tagliare legami con il mondo
Nei miei giorni
Vuoti e scolorati
Girovago nei cupi
pensieri
impotente a vederti
a scoprire la tua parola
impedito a invitarti ad
un incontro d’amore
in un posto qualsiasi
Il mio bacio vive
Come un brivido che riconosce tutti i tuoi pigmenti
mentre disegni i battiti di luce
sotto le mie palpebre
all’interno del cranio
sotto le costole
Bacio
Il tuo volto
che non vedo
Scaldo le tue mani
che mi accarezzano da molto tempo
là, dove non sapevo di esistere
Ingobbito e
lacerato
con la lingua strappata
vago
Da sconosciuto
Nei mondi degli altri
Le strade deserte ti rimpiangono
Il Danubio frastornato
Nel suo letto
Nella tomba
dove le rive mal odorano
di pesci morti e fiori sradicati
Quello che mi spinge verso il mattino
è sempre soltanto il pensiero di te
con la certezza che ci sei lì, esisti
Né di lunedì
martedì mercoledì
giovedì venerdì sabato
Né di domenica
conosco il tuo nome
E mentre tu
ti svegli da qualche parte la mattina
dico
Perdonami
Non ho riconosciuto i tuoi colori che vibrano
dentro la mia iride
Traduzione di Aleksandra Damnjanovic