Ieri, 4 ottobre, il mondo celebra la figura luminosa e quasi eterea di San Francesco d’Assisi, patrono d’Italia e messaggero di una pace che trascende i secoli…
Tra le dolci colline umbre, dove il vento sembra ancora portare l’eco delle sue preghiere, la sua vita fatta di umiltà e di amore, si intreccia con la leggenda…
Francesco, figlio di un ricco mercante, scelse di spogliarsi di ogni lusso e di abbracciare la povertà con una gioia silenziosa riscoprendo nella semplicità il segreto stesso della vita…
La sua voce, che parlava al sole, alla luna ed ai più piccoli tra gli uomini, continua a risuonare nel cuore di chi cerca un cammino autentico…
Francesco ci ha lasciato il Cantico delle Creature, una preghiera che è un sospiro d’amore verso il creato ma che è anche un messaggio di fratellanza universale… ed oggi più che mai, quelle parole risuonano con i bisogni del mondo e ci inducono a riscoprire il legame profondo che c’è tra noi e la terra nonché con gli altri esseri viventi…
In questa giornata sacra, Assisi si veste di luce e di silenzio, mentre i passi dei pellegrini riecheggiano tra le viuzze antiche guidati dal pensiero che in quella meravigliosa terra di pietra e di cielo, visse un uomo che seppe dialogare con il vento, con gli animali e con l’anima stessa del mondo…
La festa di San Francesco non è solo una ricorrenza religiosa ma è soprattutto una poesia che si rinnova…è l’invito a contemplare la bellezza nascosta nelle piccole cose, nel respiro della natura, nel battito delle ali di un uccello…
Oggi Francesco ci sussurra ancora dolcemente all’orecchio una verità fondamentale…ci ricorda che la pace è nelle proprie mani e che la bellezza è intorno a noi…
La sua voce, come un canto che sfiora l’anima, ci guida in questo tempo incerto mostrandoci che nella semplicità e nella cura per ogni essere vivente, si cela l’essenza di tutto il creato…
⭐️Carmen Cascone