mercoledì, Ottobre 2, 2024
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Il Caso Scandalo: Nuovo Volto Femminile dalla Bulgaria entra in Commissione Europea!

La Commissione Europea accoglie con entusiasmo l’aggiunta di un’altra figura femminile proveniente dalla Bulgaria, in seguito alla decisione del paese di rinunciare al candidato maschile per soddisfare le richieste della presidente Ursula von der Leyen. Tuttavia, il nome proposto, Ekaterina Zaharieva, ex ministra della Giustizia e degli Esteri di Sofia, è al centro di una polemica già scatenata dalle vecchie accuse di vendita di passaporti ai migranti. Il Presidente Glavchev ha ufficialmente nominato Zaharieva come candidata unica su insistenza di von der Leyen, ma l’ombra dello scandalo del 2018 legato alla vendita illecita di passaporti bulgari si proietta sull’aspirante commissario. In quel contesto, si era sollevata l’accusa che Zaharieva avesse partecipato a una truffa per distribuire cittadinanze in cambio di denaro mentre ricopriva incarichi ministeriali, un’accusa da lei sempre respinta senza ulteriori conseguenze giudiziarie. Tuttavia, i suoi detrattori hanno colto l’occasione per metterla sotto accusa.

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Le polemiche si infiammano ulteriormente quando l’europarlamentare Minchev accusa Zaharieva di compromettere l’integrità vendendo passaporti bulgari, affermando che ciò avrebbe favorito anche individui ostili all’Unione Europea. Inoltre, viene sollevata l’accusa che Zaharieva abbia facilitato l’aggressione russa all’Ucraina tramite il progetto del gasdotto TurkStream. Nonostante mai formalizzate, le accuse hanno contribuito a mettere in discussione la candidatura di Zaharieva.

La nomina di nuovi commissari da parte di von der Leyen è attesa con trepidazione a livello europeo, con la speranza di riequilibrare la presenza femminile nelle istituzioni comunitarie. La presentazione dei membri della squadra e dei loro incarichi è prevista per la settimana prossima, ma le audizioni e la ratifica in Parlamento potrebbero rappresentare un banco di prova per figure controversie come Zaharieva. La Bulgaria, storicamente contestata per le nomine europee, dovrà dimostrare se Zaharieva contribuirà a invertire questa tendenza. Nel frattempo, la presidente von der Leyen si confronta con la mancanza di parità di genere all’interno della Commissione, nonostante i suoi sforzi per promuovere l’equilibrio tra uomini e donne. Malgrado le pressioni esercitate, gran parte delle capitali europee hanno proposto solo nove donne su 26 candidati, confermando le difficoltà nel raggiungere obiettivi di genere nelle istituzioni europee.

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Il cammino verso una maggiore rappresentanza femminile in posizioni di leadership rimane una sfida ardua, come dichiara von der Leyen, evidenziando le complessità e le resistenze incontrate lungo il percorso. La discussione sulle nomine in seno alla Commissione continua a essere animata e coinvolgente, promettendo sviluppi significativi e controversi nel panorama politico europeo.

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