mercoledì, Ottobre 2, 2024
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Agenti dell’intelligence italiana avvelenati con il cianuro in Tunisia, sospetti di complotto

di Paolo Cagnoni

 

Una spy story in piena regola, con intrecci legati a questioni del passato, criminalità organizzata e servizi segreti. Il caso misterioso, come riportato dall’Agenzia di stampa italiana Nova, ha coinvolto due agenti dell’intelligence del nostro Paese in Tunisia. Una vicenda che è svoltata in tragedia quando uno di loro ha perso la vita per un possibile avvelenamento da cianuro, mentre l’altro è stato ricoverato in gravi condizioni.

L’indagine delle Forze dell’ordine ha sollevato sospetti di un possibile avvelenamento – secondo le informazioni sinora disponibili si tratterebbe di cianuro – legato ad attività segrete, trasformando quella che sembrava una semplice cena in una vicenda da “spy story”.

La morte misteriosa durante una cena ad Hammamet

Il fatto si è verificato ad Hammamet, nel nord-est della Tunisia, durante una cena tra otto amici. La vittima, identificata con le iniziali G.M., era un agente dell’Agenzia informazioni e sicurezza esterna (Aise). G.M. sarebbe deceduto dopo aver ingerito una bevanda alcolica artigianale, ottenuta dalla fermentazione di noccioli di pesco in alcol etilico. La bevanda è risultata letale, ma non si esclude che possa esserci altro dietro la tragedia.

 

Altri tre italiani ricoverati, uno in coma

Oltre alla vittima, altri tre italiani sono stati ricoverati presso il centro anti-veleni di Tunisi. Uno di loro inizialmente è stato posto in coma farmacologico, mentre ora le sue condizioni sono migliorate. Secondo fonti di Agenzia Nova, quest’ultimo sarebbe anch’egli un agente dell’Agenzia informazioni e sicurezza interna (Aisi). Una notizia che conferma il coinvolgimento di esponenti della nostra intelligence.

Le indagini su Angelo Salvatore Stracuzzi

 

Gli agenti coinvolti nella vicenda facevano parte di una squadra che aveva partecipato alle indagini culminate nell’arresto di Angelo Salvatore Stracuzzi, noto come il “re del calcestruzzo”. Stracuzzi, già coinvolto in operazioni antimafia, era stato arrestato in Tunisia ad agosto 2023, e il suo legame con Cosa Nostra agrigentina lo hanno portato a considerarlo una figura di primo piano nelle indagini. Attualmente Stracuzzi, noto come il “re del calcestruzzo” – indagato ma mai condannato – è sottoposto a una misura di carcere cautelare in Italia. Su di lui gravano sospetti per trasferimento fraudolento di valori, turbata libertà degli incanti ed estorsione aggravati dal metodo mafioso.

Avvelenamento da cianuro: il sospetto di un complotto

Le fonti giudiziarie tunisine hanno confermato che la causa della morte di G.M. è un “avvelenamento da cianuro“. Inizialmente era circolata notizia di un alcolico fatto in casa adulterato, ma le circostanze ambigue e la distruzione delle prove, compreso il rovesciamento della bottiglia incriminata, hanno indirizzato le indagini verso l’ipotesi del gesto intenzionale. L’amigdalina presente nei noccioli di pesco può rilasciare acido cianidrico, ma resta il sospetto che la vicenda possa nascondere un complotto più grande.

Indagini in corso e voci su un “festino” finito male

La polizia tunisina, che sta conducendo le indagini, ha trovato la situazione ulteriormente complicata da voci secondo cui quella notte ci sarebbe stato un festino a base di alcol, droga e prostitute. La vicenda si colloca in un contesto già complesso di indagini su infiltrazioni mafiose nella comunità italiana di Hammamet, e potrebbe avere legami con operazioni di intelligence o con i sospetti traffici mafiosi.

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