“Ho appena parlato con il presidente facente funzioni dell’Emilia-Romagna Irene Priolo per chiedere notizie ed esprimere vicinanza in questo momento di difficoltà, chiedendole di ringraziare tutti coloro che si stanno adoperando per aiutare chi si trova in condizioni difficili”. Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella appena atterrato a Las Palmas.
Negli ultimi anni, l’Emilia-Romagna è stata teatro di numerose alluvioni, e l’evento catastrofico del maggio 2023 ha acceso ulteriormente l’attenzione sulle cause dietro questi eventi. La regione, caratterizzata da un complesso sistema idrografico e da una gestione agricola e urbanistica intensiva, è particolarmente vulnerabile. Ecco alcune delle principali ragioni per cui l’Emilia-Romagna continua a subire allagamenti: L’Emilia-Romagna è attraversata da numerosi fiumi che scendono dagli Appennini verso il Mar Adriatico, tra cui il Po, il Reno e il Savio. Le piogge intense, tipiche di questa regione, aumentano rapidamente la portata dei corsi d’acqua, provocando spesso l’esondazione dei fiumi. Quando il terreno è già saturo di acqua, non riesce ad assorbire ulteriori precipitazioni, aggravando la situazione.
Un altro fattore chiave è la mancanza di un’adeguata manutenzione di argini, dighe e canali di scolo. L’Emilia-Romagna è nota per la sua vasta rete di canali irrigui, ma la loro gestione non sempre è all’altezza delle esigenze moderne. Senza interventi di dragaggio e rafforzamento degli argini, i fiumi sono più soggetti a straripare durante le piogge intense. In sintesi, la combinazione di cambiamenti climatici, urbanizzazione incontrollata, manutenzione inadeguata e una gestione territoriale non sempre efficiente rende l’Emilia-Romagna estremamente vulnerabile agli allagamenti. Serve una strategia integrata di prevenzione che includa politiche di mitigazione ambientale, riqualificazione urbana e infrastrutture idrauliche più robuste per evitare che queste catastrofi si ripetano in futuro.