giovedì, Settembre 19, 2024
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C’ERA UNA VOLTA…  RIFLESSIONI DI ASTRIT LULUSHI – Traduce Maria Teresa Liuzzo

C’ERA UNA VOLTA… 

RIFLESSIONI DI ASTRIT LULUSHI

L’oscurità del passato era simile a quella di oggi. Le cose non muoiono né rimangono danneggiate. Il tronco dell’albero non invecchia mai del tutto, la talea rinasce e si fa ramo.

Ogni collo sostiene la propria testa.

Il corpo spento si trova nella bara, la bara è sollevata insieme al corpo. L’uomo è solo una visione che cammina. Il tempo ritorna con le sue stagioni, gli alberi fioriscono, le bacche arrossiscono, le nevi si sciolgono, i frutti maturano, ma i morti non ritornano. Spesso, l’uomo pensa che quando il canto di un uccello lo sveglia al mattino, che sia la voce dolce della propria madre a sussurrare il suo nome, magari con un bacio. Una volta l’uomo era un bambino. Di quel tempo rimane solo un amaro ricordo. Ora la tosse ha un ritmo acerbo e lo perseguita. Ma l’uomo innamorato lotta se la donna che lui ama non lo ama. Insieme voleranno verso il sole. C’era una volta… un tempo che non torna.

Traduce Maria Teresa Liuzzo

 

 

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