”HO PORTATO UNA MANCIATA DI TERRA DA LACHIN” DI ALASGAR ALIOGLU – DEDICATA ALLA MOGLIE IRADA
TRADUCE MARIA TERESA LIUZZO (DIRETTORE DELLA RIVISTA DI CULTURA INTERNAZIONALE ”LE MUSE” – ITALIA)
Ho portato una manciata di terra da Lachin.
Perdona i nostri figli che soffrono.
I miei occhi sono pieni di lacrime di dolore
una manciata di terra ho posato come una rosa sulla tua tomba.
Desideravi essere sepolta dove eri nata.
Vorrei che tutti venissero a visitare la tua tomba
e bere le lacrime del mio dolore
come se fossimo al bar.
Una manciata di terra di Lachin riposa sulla tomba di Sapdim.
Fermati un attimo,
lascia che il dolore nel mio petto diminuisca.
Ho fatto del mio meglio per renderti felice
e non ho alcun rimpianto…
Quando ti sedevi ripetevi sempre: ”Non morirò se vedo la faccia di Lachin”,
anche se sapevi di non poterci andare.
Padre, il tuo cammino brilla come prima.
Chiedi ai tuoi parenti e ai vicini di casa…
Una manciata di Lachin sino alla tua tomba.
Ho realizzato il tuo sogno, alzati.
La gioia della sofferenza di avere una manciata della tua terra
ti ha fatto dimenticare se fosse sera o mattina.
Forse andrò a Lachin,
anche se so di non poterci andare.
Il preside me lo avrebbe impedito.
Ho avuto una manciata di terra da Lachin,
congratulazioni, ragazzi di Lachin.
Ti ho portato una manciata di terra profumata,
da Lachin… sulla tua tomba.
A.A.
Una poesia toccante del poeta azero Alasgar Alioglu, dono alla sua adorata moglie, Irada, scritta con morte nel cuore. Il poeta è sereno nel saperla riunita alla sua terra con fiori di Luce e nel paradiso di Dio – se Dio vuole – affinché possa sentire il respiro delle sue parole.
