di Gabriele Angelini
“Non sono ricattabile”, ha detto Sangiuliano. Ma la realtà sul caso Boccia appare assai diverso. Come pillole, l’influencer – con cui il ministro ha confessato di avere avuto una relazione per cui chiede scusa alla moglie e alla premier – pubblica o fa sapere di avere in mano roba che scotta. Immagini, foto, audio, video, mail. E qua e là dà degli assaggi. Per questo ora il governo trema. Della premier avrebbe una sua registrazione in cui si parlerebbe di nomine collegate al ministero della Cultura. Intanto il Corriere della Sera racconta un altro retroscena: “La vicenda risale a inizio di agosto, quando evidentemente i due non avevano ancora interrotto la loro relazione. Boccia è reduce dal niet dello staff di Sangiuliano nei confronti della sua nomina a consigliera. E lui decide di darsi da fare”, raccomandandola a Milano. Secondo il quotidiano Boccia non è ancora stata informata del no alla nomina. Un altro punto che scotta è una telefonata tra Sangiuliano e la moglie Federica Corsini. Come riporta Open, Sangiuliano ha fatto ascoltare a Boccia una telefonata con Corsini in viva voce. Si tratta di quella in cui una «voce femminile» gli intima di «strappare il contratto e interrompere la relazione». Quella conversazione è stata registrata. Ma la domanda che ora si fanno gli italiani e il governo stesso è: quanti altri colloqui ha ancora in mano la donna? Non solo…
Le altre foto “delicate” e gli audio esplosivi
Alex Fiumara, fotogiornaista che insieme a Max Scarpone ha firmato il servizio su Gente dedicato ai due, rivela che ci sono “altre fotografie” che ritraggono Gennaro Sangiuliano insieme a Maria Rosaria Boccia. “E sono molto più delicate di quelle che abbiamo venduto a Gente”. Ma chi le possiede ha deciso di non pubblicarle. Per ora. Il governo e Giorgia Meloni tremano però anche gli audio. Rivela ancora Open che “ci sono conversazioni registrate con il ministro e i suoi collaboratori. I messaggi audio che i due si sono scambiati. E filmati in cui Sangiuliano si lascia andare a valutazioni sui colleghi nell’esecutivo”. Il Foglio parla anche di “audio e messaggi scambiati con la premier. In cui si parlerebbe, tra l’altro, di nomine”. Boccia, scrive Repubblica, “aveva l’abitudine di registrare le conversazioni con il cellulare”. In alcuni casi usava anche gli occhiali-spia, come ha ammesso lei stessa. Ci sono anche i messaggi Whatsapp che i due si sono scambiati.
Per il governo, però, un altro problema potrebbero diventare i video che Boccia registrava. In alcuni Sangiuliano si lascia andare a giudizi nei confronti dei colleghi nell’esecutivo. Ma anche sulla presidente del Consiglio, su sua sorella Arianna e su alcuni membri dello staff. Sangiuliano ne ha confermato l’esistenza. E sul contenuto c’è un indizio significativo che passa di bocca in bocca. E che riguarda una società pubblica che si chiama Ales. Il deputato di Italia Viva Francesco Bonifazi ha chiesto: “Qualcuno potrebbe farci capire con quale criterio sono state fatte le nomine nella società Ales, che è il braccio operativo del ministero della cultura? Sangiuliano vuole chiarire? O forse direttamente Meloni?”. Intanto Meloni non ha accettato le dimissioni che Sangiuliano le ha presentato. Ma, spiegano i retroscena, “non lo ha fatto perché a meno di due settimane dal G7 della Cultura di Napoli sarebbe impensabile «che chiunque possa pensare di mettere in difficoltà un governo»”.
