giovedì, Settembre 19, 2024
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“Sempre più genitori picchiati e insultati dai figli. Ma non denunciano”. L’allarme dello psicologo

di Paolo Cagnoni

Daniele Novara è un pedagogista. 35 anni fa ha fondato a Milano il Cpp (Centro psicopedagogico per la gestione dei conflitti). In un’intervista rilasciata a Serena Coppetti de Il Giornale, originata dall’orribile massacro di Paderno, Novara ha lanciato un allarme. E ha scoperchiato un Vaso di Pandora a dir poco allarmante. “Quello di Paderno è un caso limite”, ha spiegato l’esperto. “Ma negli ultimi anni sto assistendo a un aumento preoccupante dell’aggressività contro i genitori: è un fenomeno assolutamente inedito a livello storico, e anche molto difficile da scoprire. Perché spesso è accompagnato da un senso di vergogna e imbarazzo che impedisce al genitore di parlarne o di denunciare l’accaduto”.

Secondo lo studioso, anche se la sua analisi secondo quanto afferma lui stesso, parte da dati empirici, la situazione è preoccupante. “Sono sempre di più i genitori che segnalano situazioni di aggressività fisica“. E non solo. “Una nostra ricerca di 15 anni fa aveva rivelato che gli adolescenti insultano regolarmente i genitori italiani. La novità è che ora l’attacco è fisico. A cose e persone. Almeno un adolescente su due ha rotto un mobile, al punto che nelle mie serate con i genitori, come battuta, dico che il bonus mobili è stato l’unico bonus per le famiglie”.

psicologa

condo Novara, le responsabilità di questo preoccupante fenomeno andrebbe ricercata, fra le altre cose, nella fragilità dei genitori, che non riescono a contenere la tensione dei ragazzi. “Incontro madri e padri che faticano a mantenere la giusta distanza, quella distanza che consente poi di avere la titolarità educativa. Troppo spesso si cercano con i figli relazioni confidenziali, se non amichevoli, che non possono poi arginare le istanze aggressive. Genitori che vivono nell’innocenza del mito del dialogo, della parola, dello scambio. Ma così facendo abdicano al loro ruolo“.

Secondo l’esperto, la “preziosità” dei figli viene coltivata assecondandoli anziché educandoli. Mentre la conflittualità è indispensabile per la crescita emotiva dei ragazzi. “Come si fa ad avere armonia con gli adolescenti?”, si domanda il fondatore del Cpp. “Così si creano generazioni di ragazzi incapaci di gestire quelle situazioni in cui gli altri non sono d’accordo con te, non ti danno ragione, le cose non vanno come volevi. Ed ecco i corto circuiti che portano a comportamenti aggressivi legati alla frustrazione di non saper gestire i conflitti. Questa difficoltà è l’anticamera della violenza“.

LE POSSIBILI SOLUZIONI

Per risolvere la situazione, Novara suggerisce di non cercare troppo il dialogo, perché gli “spiegoni” accendono la rabbia dei ragazzi. Mentre, anche nel caso di eccessivo utilizzo dei cellulari, occorre attivare anche la negazione. Imporre la propria autorità. “Quindi”, conclude l’esperto, “l’operazione educativa è di mettere un limite che consenta la libertà. Non un limite che la soffochi. Un limite dentro cui i ragazzi hanno il massimo della libertà. Se si vuole interferire sulla loro libertà, si è destinati a contraccolpi seri. Ma evitare l’eccesso di dialogo è un conflitto educativo, e non va scansato”.

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