di Elisa Mattia
Altamura, una città ricca di storia situata nella Murgia pugliese, è conosciuta non solo per la sua splendida cattedrale e il famoso pane DOP, ma anche per essere un tesoro nascosto di scoperte paleontologiche e archeologiche. Due delle sue meraviglie più straordinarie sono le impronte dei dinosauri e l’Uomo di Altamura, un ritrovamento eccezionale che ha offerto un’affascinante finestra sulla preistoria.
Le Impronte dei Dinosauri di Altamura
Nel 1999, in una cava abbandonata alle porte di Altamura, sono state scoperte più di 4.000 impronte di dinosauri, la più grande concentrazione di tracce fossili in Europa. Le impronte risalgono a circa 70 milioni di anni fa, nel Cretaceo superiore, e appartengono a diverse specie di dinosauri, inclusi grandi erbivori e piccoli carnivori. Questa scoperta ha fatto luce su un periodo in cui l’area di Altamura era un ambiente costiero e paludoso, abitato da queste creature gigantesche.
Le impronte sono state studiate da un team di paleontologi italiani, guidati dal professor Giuseppe Leonardi. Le tracce includono impronte di sauropodi, grandi dinosauri erbivori con lunghi colli e code, e teropodi, dinosauri carnivori bipedi. Questa scoperta non solo ha fornito informazioni sulla fauna del periodo, ma anche sull’ecologia e i comportamenti dei dinosauri che un tempo dominavano questa regione.
L’Uomo di Altamura: Un Tesoro Umano dal Passato
Non lontano dal sito delle impronte dei dinosauri, un’altra scoperta straordinaria ha catturato l’attenzione del mondo scientifico: il ritrovamento dell’Uomo di Altamura. Scoperto nel 1993 da un gruppo di speleologi guidati da Lamalunga, questo scheletro quasi completo di un uomo preistorico è rimasto intrappolato in una grotta carsica per circa 150.000 anni. L’Uomo di Altamura rappresenta uno dei più antichi e completi esempi di uomo di Neanderthal mai scoperti.
Questo scheletro è unico per la sua conservazione eccezionale, grazie alle concrezioni calcaree che lo hanno avvolto, proteggendolo per millenni. Gli studi condotti sul DNA estratto dall’omero hanno rivelato che l’Uomo di Altamura appartiene a una fase molto antica dell’evoluzione dei Neanderthal, offrendo preziose informazioni sull’aspetto e le abitudini dei nostri lontani antenati.
La Scoperta del Cucciolo e i Protagonisti Dietro le Scoperte
Tra le numerose scoperte archeologiche e paleontologiche di Altamura, un aspetto che spesso attira l’attenzione è il ritrovamento di resti di fauna preistorica, inclusi cuccioli di animali dell’epoca. Sebbene non vi siano ritrovamenti specifici di cuccioli umani nel sito dell’Uomo di Altamura, i ritrovamenti di giovani esemplari di fauna preistorica suggeriscono un ambiente ricco e diversificato, dove sia giovani che adulti interagivano con il loro habitat.
I protagonisti dietro queste scoperte sono team multidisciplinari di paleontologi, archeologi e speleologi, che con passione e dedizione lavorano per riportare alla luce pezzi di un passato remoto. La scoperta dell’Uomo di Altamura è stata principalmente merito del gruppo di speleologi guidato da Lamalunga, mentre le impronte dei dinosauri sono state attentamente studiate dal professor Giuseppe Leonardi e dal suo team.
Conclusione: Un Patrimonio da Valorizzare
Le scoperte di Altamura ci offrono una rara opportunità di connetterci con il nostro passato, permettendoci di esplorare un mondo scomparso da milioni di anni. Questo patrimonio inestimabile è non solo un motivo di orgoglio per la comunità locale, ma anche un invito per il mondo intero a preservare e valorizzare questi tesori preistorici. In futuro, l’obiettivo è quello di rendere questi siti ancora più accessibili al pubblico, permettendo a tutti di camminare sulle orme dei giganti e degli antichi abitanti di questa terra affascinante.
