venerdì, Settembre 20, 2024
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Omicidio Sharon, nuova pista: “Mi hanno minacciato, è stato uno spacciatore”

di Remo Girotti

 

Terno d’Isola, nella provincia di Bergamo, il mistero dell’omicidio di Sharon Verzeni si infittisce. La 33enne barista, uccisa brutalmente a coltellate nella notte del 30 luglio, non ha ancora trovato giustizia. Nonostante le numerose telecamere presenti nell’area, il killer rimane sconosciuto. Una nuova pista, però, potrebbe portare a una svolta: un spacciatore, noto per la sua “velocità con la lama”, è scomparso da settimane.

Un testimone rompe il silenzio: “Mi minacciano, ma io non mollo”

Un testimone locale, un negoziante, ha deciso di parlare e rivelare dettagli importanti. “Saranno una decina, in gran parte marocchini. Fanno sempre un gran casino e sono veloci di lama. Per qualche giorno non li ho più visti, ma pian piano stanno tornando. Tutti, tranne uno”, racconta al Corriere della Sera. Questo individuo, che secondo la descrizione avrebbe circa 35 anni, non si fa vedere da settimane, e la sua assenza ha insospettito molti.

La situazione è diventata più tesa quando alcuni membri del gruppo di spacciatori si sono presentati nel negozio del testimone dopo averlo visto parlare con i carabinieri in borghese. “Mi hanno minacciato, mi hanno chiamato infame e mi hanno detto di farmi i cazzi miei”, confessa il negoziante, visibilmente scosso. Nonostante le minacce, l’uomo non intende tirarsi indietro e continua a insistere sulla necessità di cercare il sospettato scomparso.

L’aria di tensione e i sospetti sulla pista dello spacciatore

Gli investigatori confermano che la testimonianza del negoziante non è isolata. “Abbiamo raccolto diverse testimonianze su questo contesto ambientale”, riferiscono le autorità. “Quella dello spacciatore scomparso è una delle piste che stiamo seguendo, assieme ad altre”, aggiungono.

Sharon, quella notte, passeggiava indossando scarpe da ginnastica e ascoltando musica con le cuffiette, attraversando due punti noti di ritrovo per gli spacciatori: il parco e la piazza 7 Martiri. Da lì, si è diretta verso via Castegnate, dove è stata colpita a morte con quattro coltellate. Sebbene le telecamere della piazza non abbiano registrato nessuno seguirla, non si può escludere la presenza di un sospettato nelle strade non coperte dalla videosorveglianza.

Le indagini continuano: “Identificare le persone mancanti”

Gli inquirenti sottolineano l’importanza di identificare al più presto le altre persone che erano presenti in zona quella notte e che non sono ancora state rintracciate. “È cruciale per l’inchiesta identificare le altre dieci persone mancanti all’appello”, dichiarano i carabinieri. La tensione resta alta a Terno d’Isola, con una comunità in attesa di risposte e una giustizia che ancora tarda ad arrivare per Sharon Verzeni.

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