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Dispersi nel casertano, parla l’altro figlio: “Erano dietro di me, rischio di restare solo”

di Remo Girotti

SAN FELICE A CANCELLO (Caserta) – Non ci sono ancora notizie della madre di 74 anni e del figlio di 42, dispersi da ieri nel comune di San Felice a Cancello, nel casertano, in seguito a un violento nubifragio. I due erano partiti nel pomeriggio a bordo di un’ape per recarsi al lavoro in campagna, ma non hanno più fatto ritorno. Da ieri sera alle 19, i Vigili del Fuoco sono al lavoro con dieci squadre, tra cui cinofili e droni, per le operazioni di ricerca. Raffaele Guadagnino, fratello di Giuseppe Guadagnino e figlio di Agnese Minieri, ha raccontato gli ultimi contatti con loro.

Evacuazioni e danni a San Felice a Cancello

Il nubifragio ha causato evacuazioni di abitazioni a causa degli smottamenti verificatisi non solo a San Felice a Cancello, ma anche a S. Maria Vico e Arienza. La zona più colpita è stata il quartiere denominato “Talanico”, dove una colata di fango e pietre, generata dalla vicina montagna, ha invaso le strade.

Raffaele Guadagnino: “Venivano giù chicchi come grandine”

Raffaele, Giuseppe e la madre Agnese erano sul loro appezzamento di terreno quando il tempo è peggiorato: “Quando ha iniziato a piovere è stato tremendo – racconta l’uomo – venivano giù enormi chicchi di grandine, e tantissima pioggia. Io sono salito sul mio Apecar, e sono sceso, mio fratello e mia madre sono partiti con il loro mezzo dopo di me, ma non ce l’hanno fatta. Rischio di restare solo. Li ho cercati tutta la notte, anche con i droni dei Vigili del Fuoco, ma purtroppo non li abbiamo trovati”.

Operazioni di soccorso in corso

Sul luogo dell’emergenza è stato istituito un posto avanzato di Comando per coordinare i soccorsi, con cinque squadre sotto la guida del Comandante Paolo Massimi, in costante contatto con la Prefettura e il prefetto Castaldo. Le squadre di soccorso, provenienti da diverse sedi, includono quelle del distaccamento di Aversa, Marcianise e Piedimonte Matese, oltre alla sede centrale del Comando provinciale di Caserta.

Nelle operazioni di ricerca sono impiegati diversi nuclei specializzati dei Vigili del Fuoco, tra cui il G.O.S. (Gruppo Operativo Speciale per i mezzi movimento terra), il S.A.P.R. (Sistemi Aeromobili a Pilotaggio Remoto), il S.A.F. (Speleo Alpino Fluviale), e il T.A.S. (Topografia Applicata al Soccorso), tutti coinvolti nelle ricerche delle persone disperse. Finora è stato ritrovato e recuperato il veicolo, un’ape, con cui madre e figlio si erano recati al lavoro, ma dei due dispersi non c’è ancora nessuna traccia.

Il territorio e la memoria del passato

L’area di San Felice a Cancello non è nuova a tragedie legate al maltempo. Nel 1998, le frane causate dalle piogge torrenziali portarono a 160 morti tra Sarno e altri comuni campani del casertano e dell’avellinese. Proprio a San Felice a Cancello, in quell’occasione, si registrò la prima vittima, Antonietta Passariello, 72 anni, travolta dal fango nella sua abitazione nella frazione Ponti Rossi.

Le ricerche proseguono senza sosta, con la speranza di trovare ancora in vita i due dispersi e di scongiurare una nuova tragedia.

 

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