La preoccupazione per i furti nelle abitazioni cresce giorno dopo giorno. A Roma come a Treviso e Napoli, l’allarme è alto. Nuovi metodi e segnali strani spuntano ovunque. I cittadini notano e segnalano, quando se ne accorgono, qualcosa di sospetto: sassi vicino ai cancelli, incisioni misteriose sui muri, e strani simboli sui citofoni.
I ladri non agiscono più d’istinto, ma pianificano con cura ogni colpo. Studiano le abitudini delle famiglie, controllano la presenza di cani, sistemi di allarme, e la distanza dalla caserma dei carabinieri. Sanno quando la casa è vuota e, per evitare rischi, lasciano segnali che indicano il momento migliore per entrare in azione.
Dai vecchi simboli alle nuove minacce
Fino a qualche anno fa, i codici dei ladri erano semplici: una M per i furti di mattina, una N per la notte, un triangolo per indicare la presenza di una donna sola. Ora, questi simboli sono evoluti. I furfanti usano sassi di diverse dimensioni per indicare i bersagli: i più grandi segnalano un intero paese come redditizio, i più piccoli marcano case specifiche. Attenzione ai sassi vicino ai portoni: non sono messi lì per caso.
Oltre ai sassi, altri stratagemmi sono in crescita. La finta ragnatela davanti alla porta, creata con colla, è uno dei trucchi più subdoli. Se rimane intatta, significa che nessuno è passato da quella porta per un po’, segnalando che la casa è vuota. Anche mollette o fascette di plastica vicino alle serrature indicano l’assenza degli abitanti.