venerdì, Settembre 20, 2024
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Cosa succede davvero in Ucraina? Putin sapeva dell’attacco già da Luglio. Lo rivela una telefonata con gli Usa…

 

In questi giorni si legge di tutto sugli attacchi portati dalle truppe ucraine in territorio russo. Qualcuno vede una riscossa di Zelensky, qualcun altro – e nello specifico il Generale ed esperto di tattiche militari italiano Maurizio Boni – una specie di mossa della disperazione da parte del Presidente ucraino, consapevole di essere vicino alla sconfitta. I media occidentali, soprattutto all’inizio della guerra, hanno spesso adottato una sorta di “comunicazione mirata” tipica dei conflitti bellici. Segnalando di volta in volta una Russia in difficoltà, senza armamenti, con Putin descritto come un uomo in fin di vita affetto da innumerevoli patologie. Ora c’è maggiore prudenza, e le analisi stanno diventando più dettagliate, anche se il desiderio di vedere Mosca sconfitta emerge ancora dalle cronache. Ma l’analisi più approfondita, e forse più credibile, sulla realtà presente è quella contenuta in un articolo di Anna Lombardi su Repubblica, che prende spunto dalle recenti rivelazioni del New York Times. “Il 12 Luglio”, racconta la Lombardi, “il Ministro della Difesa russo Andrey Belousov chiamò l’omologo americano Lloyd Austin… la conversazione si concentrò su un’operazione segreta di Kiev contro la Russia“.

esercito ucraina

Il Ministro sovietico voleva sapere se i movimenti al confine avevano in nullaosta americano, avvertendo Lloyd che in quel caso il rischio di “un’escalation fra le due potenze nucleari sarebbe stato concreto”. Il Generale americano rispose che Washington non ne sapeva niente, poi contattò gli ucraini per avvisarli che da parte americana non ci sarebbe stata nessuna autorizzazione per agire in tal senso. Da queste informazioni risultano chiare due cose: la prima, che Zelensky ha “disobbedito” a Washington e che gli attacchi di questi giorni sono stati compiuti senza l’autorizzazione della Casa Bianca. Secondo, come hanno rivelato alcune fonti di Repubblica, che Mosca era a conoscenza già da tempo dell’iniziativa di Kiev nel Sud Ovest del territorio sovietico. D’altronde è difficile pensare che i servizi segreti di Putin e il suo apparato militare si siano fatti cogliere impreparati. Se sapevano un mese prima delle intenzioni di Zelensky, quindi, c’è il forte sospetto che lo abbiano lasciato fare. E che le ricostruzioni su una clamoroso flop degli uomini di Putin sia poco credibile. Lo dimostrerebbe proprio la telefonata di Belousov agli americani. Se da una parte ci sono teorie differenti sulle motivazioni di Zelensky, su quelle di Mosca questa dettagliata ricostruzione di Repubblica sembra portare a una sola risposta logica.

lloyd austin

FILE – In this Sept. 16, 2015, photo, U.S. Central Command Commander Gen. Lloyd Austin III, testifies on Capitol Hill in Washington. Biden will nominate retired four-star Army general Lloyd J. Austin to be secretary of defense. That’s according to three people familiar with the decision who spoke on condition of anonymity because the selection hadn’t been formally announced. (AP Photo/Pablo Martinez Monsivais, File)

Secondo alcuni il leader ucraino vorrebbe “minare la fiducia dei russi in Putin portandogli la guerra in casa”. Conoscendo i russi e considerando quanto sia ridotta la porzione di territorio colpito, sembrerebbe come minimo un’azione ingenua. Secondo altri analisti, “Kiev vuole interrompere le consegne di gas russo all’Europa, anche nella speranza di farne un punto di leva in eventuali negoziati”. Ma può un esercito che, sia pure aiutato dall’Occidente con l’invio di armi, è terribilmente a corto di effettivi, ottenere un risultato simile? I primi a non crederci sono proprio gli americani, che sono molti irritati per le mosse di Zelensky proprio mentre si cominciava a ipotizzare l’inizio di una trattativa di pace che farebbe comodo a tutti.”L’America di Biden”, ha scritto la Lombardi, “in periodo elettorale è interessata a mantenere bassi i prezzi del gas e infatti si è opposta più volte agli attacchi alle forniture logistiche russe”. Resta la domanda: se i russi erano a conoscenza del piano di Zelensky dal 12 di Luglio, perché li hanno permessi? La risposta più logica è che ai russi questi attacchi facciano comodo sia sul fronte interno, per unire il popolo stanco del protrarsi dei combattimenti in una reazione emotiva a difesa della patria. Sia soprattutto su quello esterno, perché ora possono giustificare un’azione ancora più dura e mirata per mettere fine al conflitto arrivando, come ha detto Medvedev, fino a Kiev. Ed è questa la prospettiva che spaventa gli Usa.

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