Una tensione crescente, quella tra l’Iran e Israele. Con i timori di tutto il mondo per la reazione di Teheran all’uccisione del leader di Hamas, Ismail Haniyeh, vittima di un attacco combinato con missili di precisione, sciami di Uav e razzi. Un nuovo attacco, secondo l’intelligence Usa, potrebbe essere ormai imminente. Nelle scose ore il quotidiano iraniano pro-regime Kayhan ha spiegato che, a differenza dell’attacco iraniano contro Israele di aprile sventato al 99 per cento, questa volta il raid potrebbe prendere di mira aree interne a Israele, come Tel Aviv e Haifa, centri strategici e abitazioni di funzionari israeliani. L’apparato di sicurezza israeliano è in stato di «massima allerta», con gli alleati già mobilitati
Il generale Michael Kurilla, comandante del CentCom statunitense, è già arrivato nella regione per ottenere dalla Giordania il permesso per i jet statunitensi e israeliani di entrare nel suo spazio aereo, così da intercettare i droni iraniani in arrivo. Gli Stati Uniti hanno annunciato l’invio di più aerei e navi da guerra nel Mediterraneo per contrastare un possibile attacco iraniano.
Il Wall Street Journal ha fatto notare anche come, a differenza di aprile, ora gli iraniani preferiscono mantenere il silenzio radio e che per questa ragione sarà più difficile fare previsioni. «Per Teheran, l’attacco al suo territorio è stato profondamente imbarazzante, in parte perché è avvenuto lo stesso giorno in cui il neoeletto presidente del Paese si è insediato, mettendo a nudo le falle di sicurezza. Tuttavia, poiché l’omicidio ha preso di mira un ospite straniero anziché alti funzionari iraniani, Teheran ha un certo margine per calibrare la sua risposta», ha spiegato Andreas Krieg, esperto di Medio Oriente al King’s College di Londra. La prima dichiarazione del leader supremo iraniano Ali Khamenei è stata: «Avete ucciso il nostro caro ospite nella nostra casa e ora avete spianato la strada alla vostra dura punizione».