venerdì, Settembre 20, 2024
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Attentato a Trump, clamorose rivelazioni del New York Times: “Sapevano del pericolo 90 minuti prima”

Torna a occupare le prime pagine dei giornali americani la dinamica dell’attentato che per puro caso non è costato la vita a Donald Trump. Il New York Times, infatti, ha pubblicato una serie di SMS e di immagini che certificano come il 20enne Thomas Crooks, il ragazzo che ha sparato al candidato repubblicano alla presidenza degli Stati Uniti, avesse destato i sospetti dei poliziotti addirittura 90 minuti prima di entrare in azione. Non solo: Crooks sapeva di essere stato visto dagli agenti. Come riporta un lancio dell’agenzia Ansa, “il primo a segnalare il giovane, seduto su un tavolo da picnic, è stato un cecchino della polizia locale che, lasciando l’edificio dal cui tetto venne fatto fuoco, scrisse un Sms a due colleghi rimasti dentro per avvisarli che un giovane lo aveva visto uscire con il fucile, e quindi sapeva della loro presenza“. E questo è solo l’inizio di una questione intricata che solleva molti dubbi.

folla trump

Un altro dei cecchini, per quanto si è venuti a conoscenza, aveva scattato alcune foto all’attentatore e le aveva condivise in una chat dicendo di averlo visto dirigersi con un telemetro (uno strumento che misura le distanze fra l’utilizzatore e un soggetto) mentre si avvicinava al palco, suggerendo di informare i cecchini delle forze speciali. E questa è forse la testimonianza più sconcertante, visti i possibili – e noti – utilizzi del telemetro per inquadrare un obiettivo da colpire. “I messaggi”, scrive ancora l’Ansa, “rafforzano anche la tesi secondo cui l’attentatore era spesso un passo avanti rispetto alle forze di sicurezza, in particolare al Secret Service. Ancora, è ormai certo che Crooks ispezionò con un giorno di anticipo il sito del raduno rispetto ai servizi segreti. E che, a differenza del servizio di sicurezza che avrebbe dovuto proteggere l’ex Presidente, per farlo utilizzò un drone.

cecchino

L’attentatore, nei giorni precedenti al misfatto, si era documentato online sulla distanza dalla quale Lee Oswald aveva sparato a John Fitzgerald Kennedy nel 1963 – in quel caso erano 80 metri. Tutte informazioni che gli sono servite per scegliere il punto migliore dove appostarsi. Cioè su un tetto che si trova a circa 120 metri dal palco sul quale Trump ha parlato alla sua gente. Stranamente, quel tetto era stato lasciato sguarnito dal Secret Service, pur rappresentando a tutti gli effetti un punto strategico per un possibile attentato, come poi i fatti hanno dimostrato. Desta ancora più sconcerto il fatto che Crooks, dalla sua postazione, fosse in grado di osservare i cecchini che si trovavano lì per sorvegliare il raduno. Una serie di circostanze che, senza scomodare complotti o dietrologie, certificano il pessimo lavoro svolto dalle forze di sicurezza e lasciano il pubblico, non solo americano, con molte domande ancora senza risposta.

 

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