venerdì, Settembre 20, 2024
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PALERMO: MUORE UN CARABINIERE MORSO DA UN RAGNO VIOLINO

Si trovava in campagna, il carabiniere Franco Aiello, quando è stato morso da un ragno violino, che gli ha causato la morte.
Aiello, cinquantaduenne, si occupava del servizio scorte del tribunale di Palermo.
La scorsa domenica, dopo aver fatto giardinaggio, si è reso conto di avere la caviglia molto arrossata.
Dopo alcuni giorni dal morso, è stato ricoverato all’ospedale “Cervello” di Palermo: non c’è stato nulla da fare.
Il ragno violino si chiama Loxosceles rufescens. È un ragno piccolo, che non supera i 9 mm di corpo e che può raggiungere, al massimo, 4-5 cm con le zampe.

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Le femmine hanno il corpo leggermente più grande dei maschi, i quali hanno le zampe un po’ più lunghe. È di aspetto poco appariscente, di colore marrone-giallastro, fatta eccezione per una macchia sul prosoma che ricorda vagamente la sagoma di un violino, con il “manico” che si estende verso l’addome, da cui deriva il suo nome comune.
Le zampe sono lunghe, disposte lateralmente. Una peculiarità di questo ragno è, inoltre, quella di avere sei occhi, anziché otto, come la maggior parte dei ragni.
Si tratta di una specie notturna, che caccia liberamente, senza l’ausilio di una ragnatela. Tesse solo pochi fili disordinati negli stretti anfratti che usa come rifugi, dai quali comunque non si allontana mai eccessivamente.
Ha abitudini notturne, durante il giorno sta generalmente rintanato nelle fessure dei muri, dietro a quadri, infissi, mobili, battiscopa, o materiale accumulato in angoli poco frequentati della casa, quindi gli incontri con l’uomo sono molto rari. Si tratta di un ragno timido e poco aggressivo, che predilige la fuga. Le morsicature, quindi, sono più probabili nel caso in cui si rifugiasse all’interno di scarpe o vestiti, e venisse inavvertitamente schiacciato. Il morso è indolore nell’immediato. I sintomi, generalmente, compaiono diverse ore dopo. In due terzi dei casi, il ragno infligge un morso a secco oppure inietta una bassa quantità di veleno, causando solo moderato indolenzimento e arrossamento locale, che passa spontaneamente in poco tempo, senza ulteriori complicazioni.
Invece, in circa un caso su tre, il ragno inietta una citotossina, che, specialmente nei soggetti più deboli, può causare loxoscelismo, ossia la formazione, prima di un edema, e poi di un’ulcera necrotica, più o meno estesa, che può perdurare anche alcuni mesi prima di guarire.
In caso di morso accertato, è opportuno ricevere un parere dai Centri Antiveleni.
Caro Franco– scrivono alcuni amici del carabiniere sui social network- mancherai a tutti. Mancherà la tua sincerità, il tuo modo di vedere la vita, e di affrontare il mondo. Mancherà di te il tuo essere amico e confidente”.

FONTE: RAINEWS.IT

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