venerdì, Settembre 20, 2024
HomeSport“Jasmine Paolini, sei bellissima”. Ed esplode la follia woke: “Vergogna, è sessismo”

“Jasmine Paolini, sei bellissima”. Ed esplode la follia woke: “Vergogna, è sessismo”

Un mondo in preda al delirio. E’ quello che viene fuori dalle feroci proteste che hanno seguito la pubblicazione della prima pagina di ieri della Gazzetta dello Sport. Che, per celebrare la strepitosa impresa di Jasmine Paolini a Wimbledon, ha messo una sua foto in primo piano con la scritta “bellissima” sotto. Ora, non ho mai conosciuto in vita mia una persona, uomo o donna, che si sia offesa per aver ricevuto questo genere di complimento. Che, in questo caso, era chiaramente rivolto alla nostra piccola giocatorice dal cuore enorme, ai suoi risultati sul campo, al fatto che oggi si giocherà uno dei trofei più importanti del mondo del tennis, a un milione di cose. Un titolo insieme celebrativo, benaugurante e anche tenero. Che, però, ha scatenato la furia woke. Il Web è stato invaso di messaggi iracondi e indignati. “E’ una vergogna!”, ha scritto qualcuno. “E’ sessismo allo stato puro!“, hanno scritto molti altri. E ancora “è misogino, è inadeguato”. E non poteva mancare la tiritera contro il genere maschile nel suo insieme: “L’acquirente medio è il maschio poco o per niente acculturato, un titolo perfetto per il target”. Come se uno andasse a comprare un giornale sportivo perché c’è scritto “bellissima” in prima pagina.

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Ora, se non fosse che i ragazzi sono bombardati da mattina a sera da queste assurde fesserie e da questi deliri ci scapperebbe anche una risata. E si potrebbe rispondere agli “indignati speciali” del linguaggio politicamente corretto esasperato come ha fatto un utente sui social: “Non credo che il titolo sia riferito all’estetica di Jasmine, riuscireste a vedere il maschilismo anche dentro un utero”. Ma se anche un titolo si riferisse in parte all’estetica di una persona (maschio o femmina non ha importanza), se redatto con garbo e delicatezza che cosa ci sarebbe di male? Forse è il caso che le persone comincino a rivendicare la libertà di fare un complimento (garbato ed educato) a una ragazza o a un ragazzo, o a vivere la propria vita con maggiore leggerezza. Perché un conto è chiedere garbo e gentilezza: è sacrosanto e fra parentesi fa parte da sempre delle regole della buona educazione. Un altro è rendere un incubo il parlare di qualsiasi argomento o espressione che sfiori il concetto di femminilità. Per poi allevare generazioni che si scandalizzano per un “bellissima” e subito dopo ascoltano i cantanti Trap che definiscono le proprie ragazze con epiteti quelli sì orribili e volgari. Ma quelli, chissà perché, vanno bene e vanno accettati, mentre si vieta la visione di Mary Poppins ai bambini e si censurano nani e streghe di Biancaneve.


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