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“Sostanze tossiche e batteri fecali”: è allarme sulla Costa d’Argento, troppo inquinata per fare il bagno

Il problema dell‘inquinamento marino lungo la Costa d’Argento, specialmente nelle spiagge della Feniglia e Tagliata, ha sollevato forti preoccupazioni tra i residenti e i turisti. Gli episodi di inquinamento marino in questa zona della Toscana sono ricorrenti da oltre vent’anni, e quest’anno i cittadini, esasperati, hanno deciso di agire attraverso denunce e raccolte firme. “Non ne possiamo più, siamo stanchi di non poter nemmeno più fare il bagno. Quello che vogliamo sono risposte, capire cosa causa quell’inquinamento che deturpa una delle più belle aree della Toscana”. 

L’Associazione Difesa di Ansedonia (ADA), presieduta da Giusy Totero, ha raccolto oltre 360 firme per presentare un esposto alla procura di Grosseto, alla Regione, al sindaco di Orbetello, all’ARPAT (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Toscana) e ai carabinieri. Lo scopo è sollecitare controlli e indagini approfondite per identificare le cause dell’inquinamento, caratterizzato da una schiuma bianca oleosa e maleodorante che si manifesta quotidianamente e si estende lungo la costa a seconda delle correnti.
Giusy Totero, presidente dell’Associazione difesa di Ansedonia, spiega al telefono con Green&Blue la necessità a giugno di raccogliere le firme “dopo l’ennesima immissione nel mare di sostanze sporche, inquinanti. Non sappiamo quali siano le cause, è un problema che si manifesta da tempo. I due canali di Ansedonia sono inquinati, ma a seconda delle correnti l’inquinamento poi si sposta lungo la costa. Basta vedere la striscia gialla che mostra il drone per capire l’impatto. Con lo scirocco viene tutto a riva, con altri venti va al largo. A firmare, anche da Capalbio, sono persone ormai esasperate per questa schiuma bianca e oleosa, soprattutto a Feniglia, che non permette nemmeno più di fare il bagno”.

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L’inquinamento è stato rilevato tramite droni, che hanno mostrato lunghe strisce di sostanze inquinanti. Gli abitanti locali hanno anche sollevato preoccupazioni riguardo al funzionamento dei depuratori delle ville di Ansedonia e delle fognature locali, suggerendo che potrebbero essere una fonte significativa del problema. ARPAT e Goletta Verde di Legambiente hanno effettuato alcuni controlli, rilevando la presenza di tensioattivi, batteri fecali e altre sostanze tossiche. “Chiediamo quindi ai giudici di individuare le cause, di accertare cosa accade attraverso controlli soprattutto lungo le spiagge della Feniglia e della Tagliata. Questa storia va avanti da tanti anni e anche nel 2023 c’è stato un divieto di balneazione. Eppure non ci sono mai stati interventi risolutori o risanatori. Conosciamo i problemi, anche naturali, della Laguna, ma chiediamo di governare con più forza e sapienza questi ecosistemi fragilissimi. Lo stesso vale  per la fognatura di Terrarossa: chiediamo più controlli sulla salubrità della condotta”. La situazione è diventata particolarmente urgente con l’inizio della stagione turistica e dopo alcuni incidenti preoccupanti, come il ricovero di un surfista con un virus intestinale dopo essere stato a lungo in acqua.

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