venerdì, Settembre 20, 2024
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Omicidio Bozzoli, è caccia all’uomo: Giacomo scappa dopo la condanna all’ergastolo

 

I carabinieri sono giunti a casa di Giacomo Bozzoli per arrestarlo, ma lui non era lì. È scomparso nel nulla dopo la lettura della sentenza che lo condanna definitivamente all’ergastolo. Bozzoli, residente sulla sponda bresciana del lago di Garda, è stato giudicato colpevole dalla Corte d’assise di Brescia, sentenza confermata dalla Corte d’assise d’appello e ora dalla Cassazione.

Irreperibile Giacomo Bozzoli

L’accusa è che nell’ottobre del 2015, all’età di 40 anni, abbia ucciso e fatto a pezzi lo zio Mario Bozzoli all’interno della fonderia di famiglia a Marcheno (Brescia), gettandone i resti nel forno con l’aiuto di alcuni operai. Gli uffici della Procura di Brescia hanno già ricevuto l’estratto della sentenza della Cassazione, permettendo di emettere l’ordine di carcerazione. Tuttavia, il condannato, che è rimasto in libertà per nove anni, è attualmente irreperibile.

La prima sezione penale della Corte di Cassazione ha confermato l’ergastolo per Giacomo Bozzoli, il quarantenne condannato per aver ucciso lo zio Mario la sera dell’8 ottobre del 2015 nella fonderia di famiglia a Marcheno. Il ricorso avanzato dagli avvocati Luigi Frattini e  Franco Coppi è stato rigettato. La condanna a carico di Giacomo Bozzoli, non in aula a differenza delle udienze celebrate a Brescia, è diventata quindi definitiva. Assenti anche i figli e la moglie di Mario Bozzoli, rappresentati dagli avvocati Vanni e Vieri Barzellotti. In aula, tra il pubblico, Adelio Bozzoli, padre di Giacomo e fratello di Mario. 

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