Davide Acito, fondatore di «Action Project Animal», ha salvato circa 1.000 cani e 200 gatti dai mattatoi cinesi. In particolare quelli di Yulin, città in cui ogni anno c’è la fiera della carne di cane destinata alla tavola. 37 anni, Acito vive tra il Lago di Garda e il Canton Ticino. E da dieci anni parte per la Cina, dove i cani vengono macellati sul posto nei wet market dopo una detenzione in condizioni terribili nella convinzione che lo stress e il terrore rendano la carne migliore. «In certi anni siamo arrivati a salvarne fino a 400.
Quando arrivano in Europa i cani vengono curati perché molto spesso hanno il cimurro e altre malattie virali. La sua associazione conta attivisti anche locali perché in Cina in pochi mangiano la carne di cane: «Ma su un totale di un miliardo e 300 milioni di persone anche il 3% corrisponde a numeri altissimi». E durante il festival anche chi normalmente non se ne nutre si lascia tentare dalla curiosità di assaggiarla. Sono oltre 10 milioni ogni anno i cani macellati, offerti nei ristoranti o venduti ai privati.