venerdì, Settembre 20, 2024
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Mamma costringe figlia 13enne a inviare materiale pornografico all’amante. Nel pc dell’uomo anche video di torture

Abusi virtuali da parte di un uomo di 52 anni, amante “telefonico” della mamma. Non solo: violenze reali da parte della donna, che costringeva la figlia a compiacere l’uomo in ogni sua perversione sessuale. Una storia di degrado familiare in cui a fare le spese è stata una ragazzina di soli 13 anni alla quale non è bastato denunciare: anche dopo essersi fatta coraggio, i suoi aguzzini hanno continuato a non darle tregua. L’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal giudice per le indagini preliminari (GIP) del Tribunale di Lecce ha colpito i due con accuse pesanti: pornografia minorile per entrambi, stalking per l’uomo e maltrattamenti in famiglia per la donna.

La vicenda ha avuto inizio quando la madre di una ragazza di 13 anni, salentina, si è invaghita di un uomo di 52 anni residente a Milano, conosciuto attraverso delle foto su Instagram. Per soddisfare le richieste sempre più perverse dell’amante, la donna si assicurava che il marito fosse inoffensivo narcotizzandolo con cinque ansiolitici al mattino e cinque la sera, nascosti nel caffè. Aveva poi messo a disposizione la figlia 13enne, all’uomo.

La ragazzina, oggi affetta da una terribile crisi depressiva, era costretta in un primo momento a chattare con l’uomo. Man mano che la situazione continuava, però, le sue pretese si facevano sempre più pressanti. L’uomo la controllava tramite un’applicazione installata sul cellulare che lui stesso le aveva regalato, e in soli due mesi le ha inviato oltre 85mila messaggi. Un comportamento asfissiante: telefonate ad orari fissi e l’imposizione di ben rapporti sessuali telefonici al giorno durante i quali era spesso la madre a suggerirle cosa dire per eccitare l’uomo. Se la ragazzina si rifiutava, la madre passava alle violenze fisiche: tagli su gambe e braccia che poi fotografava per inviare all’uomo come prova del dispiacere della figlia per non aver accontentato le sue richieste. Infine, entrambi costringevano la 13enne a scattare foto e girare video pornografici davanti al pc: il materiale è stato ritrovato nel pc dell’uomo. 

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