Può sembrare solo una notizia curiosa o da relegare nelle pagine degli spettacoli. In realtà, forse, è un segno che i cittadini europei cominciano a essere stanchi della “guerra infinita” che ormai da anni insanguina l’Ucraina. E che il continuo invio di armi e le minacce incrociate fra le superpotenze generano preoccupazione e il desiderio di un percorso alla ricerca della pace. O almeno verrebbe da pensare così nel vedere le reazioni del pubblico tedesco che, venerdì a Lipsia, ha reagito con una salva di fischi quando il soulman Rod Stewart, durante il suo concerto, ha indossato i colori della bandiera ucraina. Il divo del pop raffinato, nel momento di cantare il suo hit “Rhythm of My Heart“, ha deciso di dedicare il pezzo al popolo ucraino e di lanciare un insulto dal palco contro Putin.
🇩🇪 In Leipzig, Germany, a portrait of Vladimir Zelensky was booed at a concert of the British singer Rod Stewart.
He wore a yellow and blue suit and shouted “Fuck Putin!” and showed on the screen Ukrainians hiding in the subway, a girl with a No War poster and the flag of… pic.twitter.com/3FKRvE23oD
— Lord Bebo (@MyLordBebo) June 17, 2024
uel momento, sullo schermo alle spalle dell’artista è apparso il Presidente Ucraino Zelensky. La risposta degli spettatori che affollavano l’evento (che ha registrato il tutto esaurito) è stata netta e inaspettata: una bordata di fischi. Sembra passato un secolo da quando, all’inizio del conflitto, la narrazione Occidentale era a senso unico e i cittadini sembravano seguire per la massima parte i loro leader. Tanto che chi chiedeva che si aprisse subito una trattativa di pace veniva messo all’angolo e sbeffeggiato sui media. Ora, però, il prolungamento della guerra e le continue minacce incrociate fra Russia e Alleanza Atlantica sembra avere esasperato almeno una parte dell’opinione pubblica.
Rod Stewart non ha mai nascosto il suo convinto sostegno all’Ucraina, che era stato accolto in modo più positivo nei precedenti concerti di Copenaghen e Amsterdam. Ma forse non è un caso se proprio in Germania, uno dei Paesi più direttamente coinvolti nel conflitto, la gente ha reagito in modo molto diverso. C’entra anche lo spostamento verso l’estrema destra di parte dell’elettorato, certo. Ma vista la quantità di persone presenti al concerto, più che una presa di posizione a favore di uno dei contendenti, i fischi della folla di Lipsia sono sembrati un segno di esasperazione. Perché le opinoni pubbliche del continente la guerra in Europa non la vogliono. E questo per chi, come Macron e Scholz, si è mostrato più interventista rappresenta un grande problema. Come hanno dimostrato i pessimi risultati ottenuti dai due leader alle elezioni Europee di qualche giorno fa