Fratelli d’Italia continua a consolidare la sua posizione come forza dominante nel Nord Italia, confermando la sua leadership nelle regioni settentrionali con percentuali che variano tra il 28% e il 30%. Questo successo è in gran parte dovuto alla figura carismatica di Giorgia Meloni, che emerge come la più votata in diverse circoscrizioni. In particolare, nel Nord-Est, una volta roccaforte della Lega, Fratelli d’Italia raggiunge il 30%, con la Meloni che si distingue per il suo ampio consenso. Al Nord-Ovest, il partito mantiene un solido 28,81%, dimostrando un consolidamento notevole della sua base elettorale. Forza Italia supera la Lega a arriva al 9,7%.
Subito dietro si colloca il Partito Democratico, che con una strategia efficace e candidati forti come Stefano Bonaccini nel Nord-Est, riesce a ottenere il 24,03%. La performance di Cecilia Strada al Nord-Ovest, con il 24,20%, rafforza ulteriormente la crescita del partito. Questo slancio del Partito Democratico è particolarmente evidente a discapito della Lega, che non riesce a superare il 9,1% nonostante la presenza di Roberto Vannacci come capolista. Il generale Vannacci, considerato un possibile catalizzatore per la Lega, non riesce a invertire la rotta del partito di Matteo Salvini, che perde terreno in modo significativo anche nelle sue tradizionali roccaforti.
GRAZIE! @FratellidItalia si conferma primo partito italiano, superando il risultato delle scorse elezioni politiche.
La situazione nel Centro Italia rispecchia quella delle regioni settentrionali: Fratelli d’Italia domina con un 29%, mentre il Partito Democratico lo segue a breve distanza con il 27%. Anche qui, la Lega subisce un pesante tracollo, venendo sorpassata dal Movimento 5 Stelle che raggiunge il 9%, e da Forza Italia con il 7%. Questo declino è un duro colpo per la Lega, che, nonostante gli sforzi di Salvini e la candidatura di Vannacci, è costretta a competere per il quarto posto con Alleanza Verdi e Sinistra, che mantiene una presenza costante intorno al 6-7%.
La vera sorpresa si registra nel Sud Italia, dove il Partito Democratico emerge come primo partito con quasi il 27%, spinto dall’ex sindaco di Bari, Antonio Decaro. Qui, il Pd riesce a superare Fratelli d’Italia, che si ferma tra il 23% e il 24%. Il Movimento 5 Stelle, pur registrando un calo rispetto alle elezioni precedenti, mantiene una posizione significativa con circa il 17%, dimostrando una certa resilienza nella regione. La Lega, invece, fatica a trovare consensi e viene superata da Forza Italia, che con Antonio Tajani ottiene voti di gran lunga superiori rispetto a quelli del generale Vannacci.
Grande delusione per il terzo polo: Stati Uniti d’Europa con l’asse Renzi-Bonino raggiunge solo il 3,9% mentre Calenda va poco oltre il 3.Nessuno dei due avrà rappresentanze in Europa. Fondamentale, in negativo, la scissione di Calenda, su cui Renzi è fortemente biasimante: “Sul risultato italiano pesa l’assurda rottura del Terzo Polo: potevamo avere sette parlamentari europei riformisti, insieme. E invece sono zero. Che follia”.
Sconfitta totale anche per i pentastellati che raggiungono il risultato peggiore dal 2015. Non c’è ambiguità nelle parole del leader Giuseppe Conte, che dice: “Prendiamo atto di questo risultato molto deludente. Potevamo sicuramente fare meglio. Avvieremo una riflessione interna per cercare di approfondire le ragioni di questo risultato”.
Nelle Isole, dove si è registrato un tasso di astensionismo senza precedenti con solo il 36% degli aventi diritto al voto, Fratelli d’Italia si conferma il primo partito, seguito dal Partito Democratico. Forza Italia e il Movimento 5 Stelle sono in lotta per il terzo posto, mentre la Lega subisce un altro duro colpo, nonostante i tentativi di rafforzare la sua posizione con candidati di spicco e il ruolo di Vannacci come capolista.