Un sondaggio effettuato fra gli elettori di tutto il Continente ha fornito un risultato interessante sul “candidato preferito” dai cittadini europei come prossima guida della Commissione Ue. Il rilevamento metteva di fronte, come principali antagonisti, Mario Draghi e Ursula Von del Leyen. E ha evidenziato una “spaccatura” fra le diverse parti d’Europa, ma non senza qualche sorpresa. I risultati generali del sondaggio vedono in testa il “nostro” Mario Draghi con il 49% delle preferenze. Di un’incollatura rispetto alla Von der Leyen, accreditata di un 47%. L’ex Premer italiano, dunque, è il preferito degli europei, ma davvero per poco. Allora diventa interessante capire come si sono generate queste percentuali. E analizzando i dati più da vicino, scopriamo che Draghi è nettamente in vantaggio in Italia (68%) e nell’Europa del Sud (59%). Mentre nell’Europa del Nord la Von der Leyen risulta il candidato preferito per il 54% degli intervistati – contro il 44% del candidato italiano.
Le “sorprese“, per così dire, vengono dalla Spagna, dove Ursula raccoglie il 56% dei consensi, e dall’Europa dell’Est, che si esprime per un bis dell’attuale presidente della Commissione in misura del 53%. Un caso a parte è rappresentato dalla Francia, dove Draghi prevale per 33 a 29. I francesi preferiscono altri candidati, evidentemente. Se invece andiamo a guardare le preferenze partendo dall’appartenenza ai diversi gruppi politici, scopriamo che i liberali sono divisi quasi equamente (un punto in più per Draghi), mentre optano chiaramente per il nostro ex Presidente del Consiglio Identità e Democrazia (44 contro 25), i conservatori dell’Ecr (55 a 44) e la Left (40 a 38). Fra i socialisti invece si registra un pareggio: entrambi sono ritenuti candidati validi. Infine, la notorietà di Ursula è maggiore di quella di Draghi. Questi risultati, a voler trarre delle conclusioni, non fanno che confermare la “spaccatura” esistente fra i Paesi europei. Con i fautori dell’austerity e del predominio tedesco che si affidano a Von der Leyen, mentre i Paesi del Sud si sentono maggiormente garantiti da Draghi. L’Unione Europea, insomma, è tutt’altro che unita. Con la novità di una Francia che sembra smarcarsi rispetto a tutti gli altri.