Non abbiamo più tempo per correre ai ripari, è tardi, ormai, il “Fenomeno Spopolamento” è ovunque, nessuna Regione Italiana è immune. Saracinesche di Attività Commerciali chiuse ovunque, idem per le abitazioni, soprattutto nell’entroterra e nei borghi meno serviti. Lo spopolamento riguarda soprattutto le cosiddette “aree interne”, ossia i comuni più periferici sia a livello geografico sia per la possibilità di accedere ai servizi essenziali. In Italia, le aree interne costituiscono una parte molto rilevante del Paese, esse coprono circa il 60 per cento della superficie nazionale, ma, ne sono abitate solamente per circa il per cento della popolazione nazionale. Per le persone che abitano in queste zone significa avere molte meno opportunità nella propria vita, come l’istruzione, il lavoro, meno disponibilità di servizi, come ad esempio ospedali o altri centri di cura e benessere. Queste zone, patiscono un divario significativo rispetto a molte altre nel nostro Paese. Chi ne risente di più, come al solito è il Mezzogiorno, i suoi abitanti fanno le valigie e partono o per l’Estero o si dirigono al Nord, sperando in un futuro migliore, un lavoro stabile, un luogo dove potersi costruire un domani. Purtroppo, la realtà che arrivati alla meta gli si presenta, spesso non coincide con la speranza, infatti, alla fine, amaramente si comprende quanto tutto il mondo sia paese. Si sperava che il PNRR fosse l’ancora di salvezza, la bacchetta magica, invece si scopre che purtroppo anche in questo caso la risposta è no, è solo un minimo aiuto. Comunque, non disperiamo, la vita è fatta di alti e bassi, noi italiani simo un Popolo abituato a vivere con “l’arte dell’arrangiarsi”, e chissà che anche questa volta, per l’ennesima, non sia la volta buona e ci dia la forza di rialzare la testa e ripartire con una nuova alba, d’altronde si sa, dopo la pioggia spunta sempre il sole e… anche l’arcobaleno!