venerdì, Settembre 20, 2024
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“I Paesi Nato subiranno gravi danni”. Prepariamoci alla guerra, ora Mosca fa sul serio. E Washington lancia l’allarme

di Paolo Cagnoni

a risposta del Cremlino non si è fatta attendere. Ed è durissima. Putin sarebbe ormai sul punto di dare il via a un’azione che “spaventi l’Occidente“. Quale sarà la reazione Russa alle notizie che arrivano dalla riunione dei Ministri degli Esteri Nato a Praga, possiamo solo supporlo. Ma nessuna delle opzioni porta in una direzione diversa dal conflitto globalizzato. Si va dal possibile uso di armi nucleari tattiche in Ucraina, ad azioni dirette contro Paesi della Nato. La decisione della Germania di consentire l’uso delle sue armi in territorio Russo segna uno spartiacque, e sembra che quasi tutti i Paesi dell’Alleanza Atlantica siano ormai orientati a seguirne l’esempio. L’Italia, contraria, è ormai isolata.

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Quindi ora Mosca si appresta a fare sul serio. Il portavoce Peskov lo ha detto senza giri di parole. “I Paesi della Nato stanno provocando Kiev a continuare la guerra insensata contro la Russia”, ha affermato. “Tutto ciò avrà inevitabilmente delle conseguenze. I Paesi che hanno scelto la strada del sostegno all’escalation della tensione in Ucraina, in particolare i Paesi della Nato, subiranno gravi danni“. Per quanto si possa essere prudenti, la realtà è sotto gli occhi di tutti. Il conflitto fra la Russia e l’Alleanza Atlantica si è spostato su un altro livello e, a questo punto, è già iniziato. E non a caso l’allarme più diretto arriva da Washington. “La reazione di Putin è possibile”, fanno sapere dalla Casa Bianca. E nel mirino ci sarebbero in primo luogo i Paesi europei

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L’uso di armi occidentali su obiettivi posti in territorio Russo per Putin significa il coinvolgimento diretto dell’Occidente nella guerra. Il leader sovietico sa che gli Stati Uniti sono impegnati su un altro fronte, delicatissimo, che li vede in contrapposizione alla Cina per il possesso dell’Isola di Taiwan. Anche lì, le tensioni aumentano di giorno in giorno e la Cina ha schierato flotta e aviazione in assetto di guerra. L’Occidente non si può permettere il blocco di Taiwan per motivi economici, commerciali e sociali. Senza le forniture tecnologiche di Taipei qui da noi si fermerebbe tutto. Ma la posta in gioco è altissima. Perché se l’Occidente dovrà schierarsi sui due fronti, allora è probabile che Russia e Cina stringano un’alleanza militare. E a quel punto il mondo sarebbe sull’orlo di un baratro di cui non si vede il fondo.
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