venerdì, Settembre 20, 2024
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 “Ma quale censura! Lasciano la Rai e poi…”. Chiambretti contro gli “epurati”. Che frecciate

di Gabriele Angelini 

Piero Chiambretti, mentre tutti se ne vanno, torna in Rai. E non si preoccupa di lanciare qualche stoccata ai suoi colleghi. Del resto lui è sempre stato così, libero e brillante. Il suo nuovo show, “Donne sull’orlo di una crisi di nervi“, è già seguitissimo. Prima di rientrare in Rai aveva detto: “Sono felice di tornare, spero di trovare qualcuno”. Una battuta geniale. Quanto alla RaiTre che ha ritrovato dice: “Una RaiTre molto diversa perché avendo cambiato gli addendi è cambiato il risultato. Ci sono persone diverse, rispettabilissime, tutte molto brave ma non sono quelle che ho conosciuto io che erano altre. Il fatto di tornare in una rete che ha un marchio prestigioso ma è stata liberata da figure che per scelta o per costrizione – non lo so – sono state abbandonate al proprio destino, mi rende ancora una volta controcorrente, come in tutta la mia vita professionale e anche privata… Quando vanno via tutti, torno io“. E poi arriva la riflessione proprio sui colleghi che se ne sono andati, da Fazio a Annunziata, passando per Gramellini, Augias etc. 

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Dice Chiambretti nella sua intervista a Libero: “L’occasione di venire a RaiTre in questa seconda parte della mia vita è nata quasi per caso e probabilmente proprio nell’uscita di molti c’è stato l’ingresso mio e di Giletti che siamo rientrati esattamente nel momento di maggiore crisi, segnato dall’uscita di diversi nomi che peraltro io sostengo non sono assolutamente delle vittime, visto che hanno trovato posti eccellenti dove possono lavorare benissimo. Perciò non li posso considerare come Luttazzi o Santoro cancellati per molto tempo dalla tv per via dell’editto bulgaro. Le persone di cui parliamo sono andate a La7, al Nove, qualcuno a Mediaset e non sono esattamente collocabili nella censura di Stato. Lavorano e guadagnano molto più di quanto guadagniamo noi. Io faccio il tifo per loro, però non facciamoli passare per vittime”.

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Conclude Chiambretti la sua intervista a Daniele Priori con un commento a quanto detto da Bruno Vespa, privato del confronto Meloni-Schlein, ossia che si è persa l’occasione di vedere un faccia a faccia tra due donne. “Purtroppo non possiamo parlare di politica perché non siamo un programma giornalistico e siamo nella par condicio più rigorosa. Detto ciò, donne come Meloni-Schlein dovrebbero essere sempre nel nostro programma non solo come donne sull’orlo di una crisi di nervi ma come donne che le crisi vorrebbero risolverle”.

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