venerdì, Settembre 20, 2024
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Cdm approva il piano “Salva-Casa” di Salvini: cosa comporta

di Olimpia Fumagalli 

Il piano Salva-Casa è realtà: il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto sulle “misure urgenti in materia di semplificazione edilizia e urbanistica“. C’era grande attesa per il piano “Salva-casa”, una serie di norme proposte dal ministero delle Infrastrutture per liberare i Comuni da una marea di richieste di regolarizzazione e mettere a norma abitazioni con lievi difformità. Il ministro Matteo Salvini, dopo aver ascoltato le associazioni di categoria, presenterà il pacchetto di norme sul decreto casa al Consiglio dei ministri, previsto per venerdì 24 maggio.

L’Obiettivo del Decreto

Annunciato ad aprile dal vicepremier Salvini, il decreto mira a “sanare” tutte le piccole irregolarità – dai soppalchi alle verande, dai tramezzi alle pareti in cartongesso – che, secondo uno studio del Consiglio nazionale degli ingegneri, riguardano “quasi l’80% del patrimonio immobiliare italiano”. La normativa intende regolarizzare quanto realizzato in deroga alla legge del “doppio conforme”, che obbliga al rispetto delle regole sia al momento della costruzione sia quelle attuali. Le opposizioni, però, sono pronte a contrastare quello che considerano un “condono”, un’accusa respinta dallo stesso Salvini.

Il ministero delle Infrastrutture ha anticipato in una nota quali saranno le difformità oggetto della sanatoria:

  • Difformità di natura formale, legate alle incertezze interpretative della disciplina vigente.
  • Difformità edilizie “interne”, riguardanti singole unità immobiliari con lievi modifiche (tramezzi, soppalchi, ecc.).
  • Difformità sanabili all’epoca della realizzazione, ma non sanabili oggi a causa della disciplina del “doppio conforme”.
  • Permesso di cambio di destinazione d’uso degli immobili tra categorie omogenee.

Queste linee guida sono state presentate durante una riunione sul piano casa, tenutasi al Mit alla presenza di Salvini, del Dipe e di circa 50 tra istituzioni, enti, associazioni, ordini professionali e fondazioni del settore.

Il ministero ha spiegato che l’obiettivo è tutelare i piccoli proprietari immobiliari, molti dei quali attendono da decenni la regolarizzazione delle loro posizioni e non riescono spesso a ristrutturare o vendere la propria casa. Allo stesso tempo, si mira a ridurre il carico di lavoro degli uffici tecnici comunali, spesso sommersi dalle richieste di sanatorie. La semplificazione e l’efficienza amministrativa sono alla base del piano, che prevede risposte certe in tempi certi per i cittadini.

Chi Potrà Usufruire del “Salva-casa”?

Il piano prevede che potranno accedere alla sanatoria coloro che hanno omesso di comunicare un dettaglio edilizio consentito dalla legge in vigore al momento della costruzione. La sanatoria non sarà applicabile alle opere antecedenti al 1977, anno della legge Bucalossi. Modifiche come la divisione di una stanza o la costruzione di un bagno in più saranno considerate difformità, ma potranno essere regolarizzate. Non ci saranno interventi sulla regolarizzazione dei piani di rigenerazione urbana di Milano. Le tolleranze costruttive saranno innalzate rispetto all’attuale soglia del 2%, e anche le difformità parziali, purché non incidano sulla struttura dell’edificio, saranno regolarizzabili. L’ampliamento di finestre, balconi e l’installazione di tende da esterno rientreranno nella sanatoria.

Giorgio Spaziani Testa, presidente di Confedilizia, ha accolto positivamente l’approdo del decreto in Consiglio dei ministri, definendolo “una buona notizia” che permetterà di valutare concretamente un testo finora oggetto di speculazioni. L’associazione dei proprietari di immobili esprimerà un giudizio favorevole se il testo rispecchierà quanto illustrato durante la riunione del 4 aprile al ministero delle Infrastrutture, ossia un provvedimento mirato a risolvere le numerose situazioni di ostacolo alla commerciabilità dei beni dovute a piccole irregolarità.

Il piano “Salva-casa” rappresenta un tentativo di affrontare in modo pragmatico le numerose difformità edilizie che affliggono il patrimonio immobiliare italiano. Con la presentazione del decreto, il governo intende fornire soluzioni concrete ai piccoli proprietari, semplificando le procedure burocratiche e liberando i Comuni da un carico di lavoro opprimente. Tuttavia, resta da vedere come il piano sarà accolto dalle opposizioni e quale sarà l’impatto effettivo sulle dinamiche immobiliari italiane.

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