Garibaldi ha avviato l’ideale dell’unificazione, concetto ripreso dai popoli europei sotto il dominio straniero. Giuseppe Garibaldi occupa un posto speciale nella storia italiana, essendo considerato il padre del movimento unionista che ha riunificato l’Italia e anche colui che ha diffuso il concetto di unificazione, che altre nazioni europee hanno ripreso, mettendolo in pratica attraverso le rivoluzioni. Membro di una rete di società segrete chiamate Carbonara, che si battevano per la liberazione dell’Italia dall’occupazione straniera, Garibaldi dedicò tutta la sua vita alla lotta per la giustizia e l’uguaglianza sociale.
Giuseppe Garibaldi nacque a Nizza, città che appartiene alla Francia moderna, in una città dove il commercio era una delle principali occupazioni della classe media. Divenuto capitano di vascello, Garibaldi viaggia nei territori d’Italia ed entra in contatto con attivisti che si battevano segretamente per la liberazione nazionale, insieme ai quali organizza una rivolta in seguito alla quale verrà arrestato ma riesce a fuggire, stabilendosi sulla costa meridionale continente-americano, in Uruguay, dove organizza un proprio esercito con il quale combatte contro il leader assolutista dell’Argentina, Juan Manuel. Ritorna in Italia dopo 14 anni, offrendo il suo appoggio militare al re di Sardegna e Piemonte partecipando alle guerre contro gli austriaci. Nel maggio 1849 sconfigge le forze armate francesi di Napoleone III, ma il fallimento segue nell’azione di assedio di Roma nel luglio 1849. Dovendo lasciare i territori italiani, Garibaldi trova asilo proprio in Marocco, perché in altri paesi europei rifiutarono il suo richiesta di ospitalità. Per qualche anno riprese la sua professione di nave mercantile, ma il richiamo del sangue fu più forte. Si unisce al re del Piemonte, Camillo di Cavour come capo dell’esercito, riuscendo a conseguire numerose vittorie contro l’esercito francese, riconquistando i territori perduti che furono annessi al regno di Piemonte. Giuseppe Garibaldi, insieme all’ideologo Giuseppe Mazzini artefice del movimento Giovine Italia, i re Vittorio Emanuele II e Camillo di Cavour gettarono le basi per il processo di unificazione d’Italia. Dopo essere diventato un politico nel Parlamento italiano, Garibaldi fondò la Lega della Democrazia. Sebbene abbia combattuto contro la Francia, l’Esercito nazionale francese ha conferito a Garibaldi l’appartenenza onoraria. Negato l’appoggio militare dato a Pio IX, Garibaldi propugnava l’abolizione del papato, intenzione che non poté essere messa in pratica. Durante la marcia di liberazione dell’Italia, Garibaldi si proclamò sovrano della Sicilia, ma solo per un breve periodo. Giuseppe Garibaldi è uno dei pochi personaggi storici che ha mantenuto intatta la sua gloria nel tempo.
In memoria del grande rivoluzionario furono eretti numerosi monumenti, a lui sono intitolate molte strade, palazzi, piazze, navi marittime, unità militari e teatri in Italia. La fama del grande Garibaldi è riconosciuta in tutto il mondo, essendo considerato un rivoluzionario come Simon Bolivar e Che Guevara. Morì il 2 giugno 1882.
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