giovedì, Settembre 19, 2024
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La strage degli innocenti, riveduta e (s)corretta

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Appunti e spunti da Ponte di Domenico Ocone 

Ieri è stata una giornata, tra le tante trascorse particolarmente dense di eventi importanti, che sarà meglio passare al vaglio domani, a mente fredda. Per ora, è inquietante ammetterlo, una particolare sensazione traspare dall’atteggiamento di buona parte della popolazione.

È una forma di rassegnazione diffusa, dappertutto nel mondo, anche se con intensità differente, sempre e comunque pericolosa. Quanto si è appreso ieri a tal riguardo fa accapponare la pelle.

Nella striscia di Gaza si muore non solo sotto i colpi delle armi, quanto anche di malnutrizione e addirittura fame. Un’alta percentuale delle vittime è composta da bambini, più di tutti quelli neonati. Non va in maniera diversa in Ucraina, solo che le notizie provenienti da quel paese sono trattate con attenzione poco più puntuale che semplici fatti di cronaca, coperte come sono dal rumore di altri episodi violenti. Tali avvenimenti provengono quotidianamente da ogni parte del mondo e da anni sono in costante aumento.

Chi è stato giovane nei primi anni ’70, ricorderà che la violenza descritta nel film Arancia Meccanica di Kubrick, confrontata con quella diffusasi da qualche anno nella realtà, appare per simile a un comportamento isolato, quindi, seppure esecrando, non proprio un fenomeno di massa. Brutte storie, non c’è da aggiungere altro, ma se la ragione non fará ritorno presto sulla terra, si correranno rischi che possono essere quantificati sin d’ora di dimensioni ancora più straordinarie.

Sta succedendo ormai da qualche anno, che l’anarchia, giorno dopo giorno, si esprima, ricevendo sempre maggiori consensi. In tal modo si fa sempre più strada all’ interno del tessuto sociale di ogni paese,anche se in maniera diversa.

Perciò non fa più notizia, o una reazione simile, che uno studente, spesso appena adolescente, si rivolti verso i suoi docenti, con insulti, verbali e fisici. Tale comportamento non ha attenuanti, anche perchè, se si manifestassero, sarebbero considerati, va senza dire, palesi autodenunzie di complicità. Accade così che il Paese debba affrontare episodi negativi anche di tal fatta, disperdendo energie e risorse.

Attualmente l’Italia, come tutta la UE, dovrebbe essere protesa con impegno considerevole a affrontare le sfide che il mondo sta proponendo. Alcune di esse saranno rappresentate dalle somme da pagare per i danni causati all’ambiente in circostanze di diverso genere. Sarebbe oltremodo impegnativo esaminare le stesse singolarmente, quindi è preferibile affrontare in dettaglio solo qualcuna tra quelle macroscopiche. Volendo limitare l’osservazione a un solo episodio, è la transizione all’ impiego di energie pulite e dovrebbe essere corroborata dalle ricerche di nutrite equipe di futurologi.

Al momento, di fatto l’unica a essere accettata, è rappresentata da u na dichiarazione che può essere considerata seria, è quella che, al più presto, l’uso dei carburanti di origine fossile dovrà essere abbandonato.

Come alternativa cosa si potrà usare? E’ un discorso ampio e appena passato alla fase operativa: in sintesi è definibile come una grande sfida tra elettricità e idrogeno.

Per ora è prematuro trarre conclusioni a favore dell’una o dell’ altra. Si potrebbe pensare che, per una serie di motivi, le due fonti sono da considerare alternative, quindi che la ricerca debba concentrarsi su una sola di esse. Anche perché, sia perdonato il gioco di parole, certamente occorrerebbe una una grande disponibilità di…fondi. In campagna il commento sarebbe: “qui casca l’asino”. Sempre che, per la circostanza, non sia più opportuno usare il plurale.

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