Nowruz, il capodanno persiano che segna il passaggio alla primavera
A pochi giorni dalle ultime elezioni legislative iraniane la festa assume le caratteristiche del simbolico: le fiamme della festa e quelle della rivolta che cova ancora sotto la cenere
Pace nel mondo e prosperità economica per il prossimo anno. E’ quello che si augurano gli iraniani per la festa di Nowruz il capodanno persiano, giorno che secondo il calendario solare hijri, segna il primo giorno e l’equinozio di primavera.
La festa, risalente al 1700 a.C. ha le sue radici nella religione zoroastriana. Secondo la tradizione al tramonto si brucia legna o tutto ciò che non serve più, in uno spazio aperto e libero, danzando e cantando intorno al fuoco fino a sfidare le fiamme.
Molto sentita nell’antico impero persiano, oggi a maggioranza sciita, Nowruz si festeggia anche in Iraq, Afghanistan, Siria, Kazakistan e Turchia, anche tra i sunniti. Secondo le Nazioni Unite, è celebrato da oltre 300 milioni di persone nel mondo.
A pochi giorni dalle ultime elezioni legislative iraniane la festa assume le caratteristiche del simbolico: le fiamme della festa e quelle della rivolta che cova ancora sotto la cenere.
Pesano il forte astensionismo registrato (41%) mai così alto nella storia della Rivoluzione khomeinista tuttora al potere, e gli attivisti che criticano la mancanza di un’opposizione intorno allo status quo. Qualcuno intona ancora lo slogan “Donna, Vita, Libertà”, simbolo delle proteste esplose nel settembre 2022 per Masha Amini, la studentessa curda-iraniana morta mentre era in custodia dalla polizia morale per aver indossato male il velo islamico obbligatorio. Da allora sono molte le iraniane che sfidano le regole sociali camminando per strada coi capelli al vento, qualcuna è fotografata mentre fuma una sigaretta nell’affollato gran bazar di Teheran. Cose impensabili agli occhi dei mullah.
Ma ecco che, per l’occasione arriva un messaggio del capo della teocrazia Ali Khamenei. “Chiedo che questo sia “l’anno del boom della produzione con la partecipazione delle persone”, ha detto il leader iraniano. La guida suprema dell’Iran ha anche sottolineato gli amari avvenimenti dell’ultimo anno nel paese, come l’uccisione di persone in attacchi terroristici, e ha affermato tuttavia che la crisi palestinese e la guerra nella Striscia di sono stati gli avvenimenti più amari dell’anno scorso.
Ci siamo impegnati a restare al tavolo delle trattative per i colloqui sul nucleare, abbiamo siglato accordi per 11 miliardi di dollari nel campo degli investimenti esteri e del petrolio e del gas“, ha detto il presidente Ebrahim Raisi alla tv di Stato.
“Assistiamo a manifestazioni di potere per l’annientamento di due milioni di palestinesi a Gaza, e al chi fornisce al regime sionista armi e miliardi di dollari” mentre “l’anno scorso i nemici hanno fomentato” l’unità nazionale, ha rimarcato il presidente.