giovedì, Settembre 19, 2024
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Impressioni di metà marzo

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Uno sguardo da Ponte di Domenico Ocone 

 

In Russia tutto come da programma della nomenklatura, purtroppo.

Ieri sono stati comunicati i risultati di quel Carnevale fuori tempo, arricchito dall’ “opera di Pupo”, tutt’altra cosa di quelle della tradizione siciliana.

Si ha così notizia che è stata di circa il 90 % dei votanti la percentuale di preferenze date a Putin. Per quanto (non) ha visto il mondo, dopo lo champagne, scorso a fiumi, che è stato ingurgitato da quel manipolo di brutte copie dei loro predecessori, l’umanità tutta dovrà fronteggiare la sbornia di potere che gli stessi tenteranno di smaltire nei confronti della stessa.

In modo particolare tanto avverrà nei confronti dei loro “sudditi” per altri sei anni, salvo inconvenienti di percorso.

Da notare che per Putin inizia il V° mandato dopo 24 anni di potere assoluto. Tale constatazione in qualche modo ricorda l’italianissima seppur vetusta espressione pronunciata in alto loco che, ancora oggi, vuole che “il potere logora chi non lo ha”.

Al contrario è stata proficua la missione europea in Egitto per una serie di motivi che rendono fin da ora i risultati ottenuti un punto di riferimento destinato a restare scritto nel grande libro della storia.

La premessa è di per sé gratificante, per il fatto che, prima tra i pari, a capo della missione sia stata la Premier Meloni. Era accompagnata da supporter di notevole caratura, oltre alla Presidente della Commissione Europea Von der Leyen. Era composta da un nutrito gruppo di parlamentari europei, assortiti tra quelli provenienti dal nord e quelli dal sud della UE.

Anche volendo tralasciare, nonostante sia molto importante, la consegna a domicilio di tutto quanto riguarda il Piano Mattei, tra l’altro venuto alla luce in Italia, c’è da evidenziare che anche l’altra vicenda all’ordine del giorno dell’incontro de Il Cairo, conosciuto anche come memorandum, non ha ricevuto minor attenzione.

Altrettanto è valso per le personalità che li hanno ospitato. È stato affrontato l’altro argomento cogente, primo in ordine di grandezza perché riguarda vite umane, quello degli emigranti.

Dalle prime notizie quella scrittura è stata licenziata nonostante le riserve più di maniera che di sostanza sollevate dall’opposizione al Governo e, in più, condivisa dagli organi analoghi di tutta la UE.

Salvo varianti in corso d’opera, la politica italiana ha dato l’impressione che, per quanto concerne problemi che riguardino buona parte dell’ umanità, riesca a fare fronte comune o quasi, quanto meno non pestandosi i piedi l’un l’altro.

Per rendere meglio la particolarità di quell’incontro è opportuno sottolineare che, i due confronti, quello tra l’UE e l’Egitto e tra quest’ultimo e l’Italia sono stati impostati in modo differente.

Il secondo è stato un bilaterale nel senso più autentico del termine. Proprio su questa connotazione si basa l’opportunità specifica del Paese per far funzionare tale collaborazione.

L’Egitto, oltre a essere per la sua collocazione un terminal particolarmente strategico per il transito degli idrocarburi verso l’Europa, è un paese agricolo tra i più vocati del Continente Nero e non da ieri. E’ sufficiente pensare solo che gli antichi romani lo consideravano il loro granaio.

Il Piano Mattei prevede aiuti non solo economici perchè il settore primario del paese delle piramidi prosegua il suo cammino sulla strada del progresso, ma anche scambi culturali e tecnici.

E’ bene però non dare tutto per scontato.

Anche se a Torino ha sede uno dei più importanti musei egizi del mondo, la storia insegna come andò a finire tra Antonio e Cleopatra.

Anche perchè un altro Shakespeare che possa replicare quanto scrisse l’originale, al momento sarebbe difficilmente reperibile.

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