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Oggi: Giornata dell’Unità nazionale, della Costituzione, dell’inno e della bandiera

17 marzo, una ricorrenza che ci ricorda di essere Italiani

Giornata dell’Unità nazionale, della Costituzione, dell’inno e della bandiera

 

In questa occasione si celebra il 163° anniversario della giornata dell’Unità nazionale, della Costituzione, dell’Inno e della Bandiera, istituita con la legge del 23 novembre 2012, n. 222 “allo scopo di ricordare e promuovere, nell’ambito di una didattica diffusa, i valori di cittadinanza, fondamento di una positiva convivenza civile, nonché di riaffermare e di consolidare l’identità nazionale attraverso il ricordo e la memoria civica”.

Nel suo intervento, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricordato come questa giornata:

«riassume i valori di indipendenza, sovranità popolare, libertà, giustizia, pace, coniugati in oltre un secolo e mezzo di percorso impervio e difficile e mirabilmente riassunti nella Costituzione repubblicana».

Il suo messaggio è sempre rivolto al dovere di coloro che vestono i ruoli istituzionali: 

«Le Istituzioni sono chiamate, per prime, a dare esempio di collaborazione e responsabilità, di unione nel servizio al bene comune».

Il Capo dello Stato concludere con un respiro verso le delicate vedute del nostro Continente Europeo e del medioriente:

«I venti di indipendenza e libertà che attraversarono l’Europa nei secoli scorsi, con le domande di democrazia e giustizia sociale che le hanno accompagnate, hanno trovato nel percorso della integrazione europea la cornice di garanzia. Oggi, siamo di fronte a sfide non dissimili da quelle che vennero affrontate allora. La crescente e terribile situazione di instabilità caratterizzata da aggressioni sempre più sanguinarie, in Ucraina come in Medio Oriente, minacciano di coinvolgere tutta la comunità internazionale. Queste guerre vanno fermate, affinché si ripristini il rispetto dei diritti umani e del diritto internazionale, a garanzia della vita di ogni popolo».

La storia

21febbraio1861 presentazione progetto legge firma cavour

*Nella seduta del 21 febbraio 1861 del Senato del Regno viene annunciato il «Progetto di legge per cui S.M. il re Vittorio Emanuele II assume per sé e i suoi successori il titolo di Re d’Italia», presentato dal presidente del Consiglio dei Ministri Cavour. Il testo inizia il suo iter in Senato ed è composto di un solo articolo: «Il Re Vittorio Emanuele II assume per sé e suoi successori il titolo di Re d’Italia». Il 14 marzo 1861 il progetto di legge approvato dal Senato viene discusso nell’Aula della Camera. Intervengono i deputati: Giorgini, Brofferio, Pepoli, Ranieri, il presidente del Consiglio dei ministri Cavour, Bixio, Ricciardi, Petruccelli, D’Ondes-Reggio. Il progetto di legge è approvato nella stessa seduta all’unanimità. La legge viene promulgata il 17 marzo 1861*.

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