Siamo nel 2024, siamo talmente evoluti che parliamo di ‘intelligenza artificiale’, di scoperte scientifiche oltre ogni aspettativa, etc.; eppure, ancora oggi, permettiamo che le persone si suicidino nelle Carceri italiane. Dall’inizio dell’anno, oltre 30 individui hanno scelto questa soluzione.
Questo dovrebbe farci riflettere; invece la notizia corre talmente veloce che non produce alcuno scalpore; passa inosservata ed inascoltata. Quando malauguratamente per svariate motivazioni, entri in quei luoghi, non solo ti viene privata la libertà ma vieni espropriato anche della dignità umana.
Le Carceri dovrebbero essere luoghi di redenzione e di aiuto per il cambiamento; questo è ciò che il dettame costituzionale recita; invece, purtroppo no!
Non voglio entrare nel merito del giusto o sbagliato, della polemica, con questo mio pensiero, vorrei solo far comprendere, ribadisco, che la dignità umana, mai dovrebbe essere annientata e calpestata da nessuno.
Ogni qualvolta che ho avuto modo di parlare con i famigliari dei carcerati, mi è sempre stato chiesto di scrivere ed evidenziare il “maltrattamento” subito dai loro congiunti all’interno dei Penitenziari; nessuno mi ha mai chiesto di urlare l’eventuale non colpevolezza; pertanto chiediamoci perché pur sapendo che in tali luoghi la violenza regna indiscussa, occorre sempre attendere la tragedia prima di intervenire…?!
