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CUBA Giornata Internazionale della donna e il ruolo femminile nella cultura Taino

Celebrazioni, convegni, attività culturali e intrattenimento si svolgono in tutta l’Isola per la Giornata Internazionale della Donna.

Però l’8 marzo non sempre ha avuto nella storia di Cuba momenti così gioiosi. Nel 1931 nel Centro Operaio di Cuba un gruppo di donne si preparava a celebrare per la prima volta l’8 Marzo cubano, nel mezzo della sanguinosa dittatura di Gerardo Machado.

La sede del Centro Operaio si era riempita di donne, addobbata e preparata da tempo per l’occasione, mentre centinaia di poliziotti in strada osservavano gli avvenimenti e aspettavano il momento giusto per intervenire.

L’assalto della polizia alla sede costrinse le donne che partecipavano alla prima Giornata Internazionale della Donna tenutasi a Cuba a interrompere i festeggiamenti e a difendersi dall’attacco della polizia. Furono in tanti, uomini e donne, ad esprimere la propria solidarietà denunciando la discriminazione subita dalle donne invocando la unità della classe operaia e delle forze femminili.

Il messaggio di quelle donne semplici era stato chiaro e annunciava che la giornata dell’8 marzo sarebbe stato negli anni a seguire un giorno più promettente per tutte le donne cubane.

Negli anni Cinquanta la Giornata internazionale della donna fu celebrata pochissime volte, l’ultima fu gli ultimi due giorni prima del colpo di stato del 10 marzo. Con il trionfo della Rivoluzione del 1959, i festeggiamenti per la Donna dell’8 Marzo raggiunsero tutto il loro splendore. La giornata divenne un appuntamento di piena gioia per le conquiste e l’importanza raggiunta dalle donne cubane, donne consapevoli del loro ruolo nella società.

Da tempo immemorabile, nei preludi dell’esistenza umana, l’eredità delle società è stata sempre l’eredità delle donne. Ancor prima dell’arrivo degli spagnoli a Cuba nel 1492, il ruolo delle donne nella società Taino, i primi indigeni che abitavano buona parte dei Caraibi, fu fondamentale per il suo sviluppo, creando una delle società più complesse dell’arcipelago delle Antille. Basti pensare che il potere nella società Taino veniva ereditato per linea materna.

Il primo figlio della sorella maggiore del capo regnante sarebbe stato responsabile dell’eredità del nuovo titolo dopo la sua morte. Interessante anche la presenza nella mitologia del dio Yucahu, il dio più importante nella società Taino che non aveva antenati maschi, curiosamente aveva solo una madre di nome Atabey, la Grande Madre delle acque, della luna, delle maree e della maternità.

Le donne erano uno strumento fondamentale nell’organizzazione sociale dei Taino, avevano una partecipazione attiva alle strutture sociali e culturali ma potevano anche accedere alle fonti del potere politico consolidando la propria vita con quella dei capi o diventando essi stessi capi.

Essere una donna non era una limitazione alle sue possibilità di contribuire attivamente alla società e non a caso fu proprio grazie alla donna Taina che gli indigeni resistettero ai numerosi attacchi degli invasori spagnoli.

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